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Oms: “Possibile nesso tra Astrazeneca e casi trombosi”

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02 Agosto 2021, 15:15

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C’è un plausibile collegamento tra i casi di trombosi e il vaccino anti-Covid di Astrazeneca. A precisarlo è l’Organizzazione mondiale della Sanità.

“E’ plausibile, anche se il meccanismo biologico alla base è ancora da chiarire” la relazione causale tra la somministrazione del vaccino anti-Covid di AstraZeneca e una sindrome molto rara della coagulazione del
sangue di trombosi e trombocitopenia, avvenuta tra i 3 e 30 giorni dopo la vaccinazione.

Il rischio stimato è di 1 caso per 100.000 adulti vaccinati, con la maggior parte dei casi riportati nel Regno Unito e nell’Unione europea, mentre molto pochi ne sono stati segnalati fuori dall’Europa, nonostante l’uso estensivo del vaccino in questi paesi. Lo precisa l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nell’aggiornamento delle sue raccomandazioni sul vaccino sviluppato da AstraZeneca.

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I dati disponibili dall’Europa e altri paesi, come l’Australia, suggeriscono un rischio maggiore per i giovani rispetto agli anziani, mentre altri fattori di rischio non sono stati identificati. Non si sa ancora se il rischio di questa rara sindrome si abbia dopo la seconda dose di vaccino.

Per quanto riguarda invece i casi di sindrome di Guillan-Barrè riportati dopo questo vaccino, sono “molto rari e una reazione di causale non è stata confermata né stabilita. Servono maggiori studi per confermarla. Sulla base dei dati disponibili – conclude l’Oms – i potenziali benefici di questo vaccino continuano a superare ogni potenziale rischio di Guillan-Barré, soprattutto considerata la maggiore trasmissibilità della variante Delta”.

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02 Agosto 2021, 15:15

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