28 Gennaio 2019, 20:15
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Chiudere il Cara di Mineo come vuole fare Matteo Salvini? “L’esigenza di chiuderlo, per come funziona ora – ha detto Carmelo Zuccaro – è un’esigenza avvertita da tutte le forze politiche. Il ministro dell’Interno recepisce un’esigenza che abbiamo tutti noi”.
Fra Salvini e il procuratore di Catania la sintonia è totale. E le parole pronunciate da entrambe le parti, nel giorno del blitz sulla mafia nigeriana, ne sono la conferma.
Si sono sempre piaciuti. Ancora prima che arrivasse al Viminale il leader della Lega faceva il tifo per il procuratore di Catania. Nel 2017, quando decise di trascorrere un insolito primo maggio al Cara di Mineo, Salvini lanciò un messaggio chiaro: “Chi tocca Zuccaro deve vedersela con me e con migliaia di persone come me…”.
Ci ha visto lungo. Anzi lunghissimo, dimostrando una capacità di interpretare il pensiero degli italiani, di tirare fuori sentimenti inespressi, che nessuno al momento è in grado di eguagliare.
Erano i mesi in cui veniva fuori la notizia dell’inchiesta sul ruolo delle Ong nel Mediterraneo e il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Non era ancora approdato a Catania il fascicolo sulla nave Diciotti, aperto ad Agrigento e transitato da Palermo. Zuccaro, chiedendo l’archiviazione dell’inchiesta, definì “una scelta politica non sindacabile dal giudice penale” l’operato di Salvini.
Che assist per il vice premier e per il primato della sua politica. Non importa che altri magistrati catanesi, quelli del Tribunale dei ministri, la pensino diversamente e credano che Salvini meriti di essere processato. Per la stragrande maggioranza dell’opinione pubblica Salvini e Zuccaro hanno ragione. I commenti che raccogliamo anche sul nostro giornale ne sono la conferma.
Zuccaro è il magistrato che teorizza sul fronte giudiziario quello che Salvini sostiene sul piano politico, e cioè che le Ong contribuiscono all’aumento dell’immigrazione e agli affari di chi fa soldi sulla pelle dei migranti (le sue indagini finora sono approdate a un nulla di fatto. Di recente il Riesame ha anche picconato il sequestro di una nave che, secondo l’accusa, avrebbe smaltito illegalmente i rifiuti accumulati a bordo). Zuccaro pensa che le Organizzazioni non governative si siano spinte nello spazio lasciato volutamente libero dalle navi militari italiane; critica l’Unione europea che ha lasciato da sola l’Italia a contrastare l’immigrazione; invoca la chiusura del Cara di Mineo, dove “escono ed entrano i criminali”.
Un luogo impossibile da controllare, dice Zuccaro, per colpa dell’elevato numero di ospiti. Insomma, una sorta di porto franco che segna la sconfitta dello Stato che ha il dovere di gestirlo. Il blitz è sacrosanto – i criminali vanno individuati, arrestati e processati – ma qualcuno, fra i rappresentanti delle istituzioni, dovrebbe recitare il mea culpa. Nessuno è esente da responsabilità, che vanno distribuite in percentuale fra vecchi e nuovi governanti, per quel porto franco fuori controllo. ma dentro la giurisdizione dello Stato.
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28 Gennaio 2019, 20:15