22 Febbraio 2011, 10:06
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“Non sappiamo se la protesta verrà recepita o repressa, tutto dipende dalla reazione del potere. Cedere subito all’allarmismo sarebbe sbagliato ma di certo è importante essere pronti con gli aiuti a fronteggiare un eventuale flusso”. Laura Boldrini, portavoce in Italia dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, sottolinea in un’intervista alla Stampa l’imprevedibilità dell’impatto generato dalla crisi libica sui flussi migratori.
“Se le proteste venissero ascoltate, ci sarebbero dei cambiamenti e i libici potrebbero aver interesse a restare in patria”, osserva Boldrini. “Ma se il potere non dovesse cedere, è ipotizzabile che i ragazzi protagonisti della rivolta cerchino la fuga”.
“L’immigrazione tunisina ha motivazioni economiche ed è possibile che quella libica ne avrebbe di diverse”, spiega la portavoce dell’agenzia Onu. “Lo scenario che si profila è nuovo: non facciamoci cogliere impreparati. Con questa crisi – aggiunge – l’Europa ha una chance di mettere in atto un maggior coordinamento, compresa la condivisione degli oneri nel caso si verificassero le peggiori previsioni e arrivassero decine di migliaia di persone”.
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22 Febbraio 2011, 10:06