19 Novembre 2009, 11:48
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Il ministro della Giustizia Angelino Alfano ha firmato il decreto di 41 bis per Domenico Raccuglia, il boss di mafia latitante fino a pochi giorni fa. Raccuglia, attualmente detenuto nel carcere Pagliarelli di Palermo, sarà pertanto sottoposto al regime di ‘carcere duro’.
Oggi il gip di Trapani, Massimo Corleo, ha convalidato l’arresto di Domenico Raccuglia (per le armi trovate nel covo di Calatafimi) e per i vivandieri Benedetto Calamusa e Antonina Soresi, i proprietari dell’appartamento dove é stato arrestato il boss accusati di favoreggiamento. Dopo la convalida il gip Corleo ha trasmesso gli atti alla procura distrettuale antimafia di Palermo, per competenza. Sia la detenzione di armi contestata al boss che il favoreggiamento attribuito ai vivandieri, infatti, sono reati aggravati dall’articolo 7, per aver cioé favorito Cosa Nostra, quindi, di competenza del gip di Palermo.
E oggi la “prima volta” del boss in un’aula giudiziaria, anche se a porte chiuse, davanti al gup Lorenzo Matassa che celebra l’udienza preliminare a carico di 17 tra boss e uomini d’onore accusati di associazione mafiosa ed estorsione.
Il procedimento nasce dall’operazione denominata “Carthago”, coordinata dai pm Anna Maria Picozzi e Francesco Del Bene, che ha decapitato la cosca mafiosa di Borgetto. L’udienza si tiene nell’aula bunker del carcere Pagliarelli.
Il ministro dell’Interno Roberto Maroni e il capo della polizia, Antonio Manganelli, saranno domani in Questura a Palermo per congratularsi con gli agenti della sezione Catturandi della squadra mobile che hanno arrestato il boss . Maroni e Manganelli, che saranno accolti dal questore Alessandro Marangoni, incontreranno in mattinata gli uomini guidati da Mario Bignone che hanno partecipato all’operazione sfociata nella cattura del superlatitante avvenuta domenica scorsa a Calatafimi, in provincia di Trapani.
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19 Novembre 2009, 11:48