27 Novembre 2013, 20:54
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PALERMO – Opposizioni all’attacco sull’assestamento di bilancio, lo strumento contabile che aggiorna il bilancio di previsione, approvato poche settimane fa, eventualmente spostando o rimodulando somme destinate a questo o quel settore dell’amministrazione. Stamattina i componenti di minoranza della settimana commissione, Filippo Occhipinti, Mimmo Russo e Fabrizio Ferrara hanno abbandonato la seduta in polemica con l’amministrazione, facendo così saltare il numero legale, essendo già assenti Aurelio Scavone per motivi di salute e Giuseppe Milazzo per motivi istituzionali. Rimasti soltanto i due componenti di maggioranza, il presidente Francesco Bertolino e Sandro Leonardi, la seduta è stata rinviata a domani, quando sarà presente anche il ragioniere generale Carmela Agnello.
A scatenare l’ira dei consiglieri dell’opposizione sono stati sia l’iter di preparazione della delibera sia il suo contenuto. Ferrara, Occhipinti e Russo accusano l’assessore al Bilancio, Luciano Abbonato, di non aver coinvolto a sufficienza la commissione nella stesura del provvedimento e di accingersi a portarlo in aula senza aver relazionato con chiarezza le singole voci. Dal canto suo, l’assessore preferisce concisamente “non polemizzare”.
Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso, a detta dei consiglieri, è stata la lunga attesa cui sono stati sottoposti stamattina prima di poter incontrare l’assessore e gli uffici. Un’attesa che li ha convinti, una volta arrivati gli interlocutori interessati, a lasciare la seduta sancendone di fatto la sospensione. “Stamattina aspettavamo gli uffici per le 9.30-10 – attacca Occhipinti – mentre l’intervento dell’assessore era previsto per mezzogiorno. Invece gli uffici si sono presentati alle 12 insieme ad Abbonato e a quel punto ce ne siamo andati. Sono giorni che li inseguiamo per questo assestamento”.
A non convincere sono anche alcune voci del provvedimento: “Innanzitutto avremmo voluto sentire tutti gli assessori per capire meglio le esigenze di ognuno – continua Occhipinti – ed eventualmente trasferire alcune somme a questo o a quello. Poi ci sono due interventi da chiarire. Intanto si propone un mutuo da 4,9 milioni di euro per trasformare San Basilio nella Casa delle Culture quando con quella somma si potrebbero ristrutturare un po’ di case da destinare all’emergenza abitativa. Il consiglio aveva escluso questo intervento dal piano triennale opere pubbliche e adesso si tenta di farlo rientrare”. “Inoltre – aggiunge l’esponente di Idv – si stanziano 7,5 milioni per la ricapitalizzazione di Gesap con un nuovo mutuo. Quest’anno un primo aumento di capitale, peraltro obbligatorio, è già stato effettuato. Questo secondo aumento è invece facoltativo, non farlo farebbe scendere la quota azionaria comunale dal 31% al 26% ma permetterebbe di risparmiare una bella cifra. Il che avrebbe senso, dato che non sono ancora chiare le intenzioni della Provincia in merito alla privatizzazione della Gesap”.
Anche Ferrara attacca a testa bassa l’amministrazione: “Se vuoi fare l’assestamento di bilancio devi stabilire delle priorità – dice –. Ora, a parte il fatto che l’amministrazione non ci ha ancora fornito i dati per poterlo analizzare, la giunta non può riproporre provvedimenti, come quello su San Basilio, sui quali il Consiglio si è già pronunciato. L’aula è sovrana e invece questa giunta non ne tiene assolutamente conto. C’è un totale scollamento, manca il dialogo con la città. L’assestamento? A questo punto – conclude Ferrara – non so se si farà”.
Il presidente Bertolino, esponente del Movimento 139, difende invece a spada tratta l’operato dell’esecutivo: “I ritardi sono dovuti ad una legislazione nazionale che cambia in continuazione costringendo l’amministrazione locale a un surplus di lavoro. Stamattina il ragioniere non era stato ufficialmente convocato, è intervenuta dopo una chiamata ma essendo questo un periodo particolarmente impegnativo non è potuta venire prima di un paio d’ore. Dopodiché, appena è venuto l’assessore gli altri consiglieri hanno fatto la scelta politica di andarsene e far cadere il numero legale. Una posizione che rispetto ma che non condivido. Domani – continua Bertolino – il ragioniere ci sarà e i consiglieri avranno l’occasione per chiarire le questioni sollevate”.
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27 Novembre 2013, 20:54