09 Marzo 2012, 12:42
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Placido Rizzotto ora potrà riposare in pace. A 64 anni dalla sua morte sono state trovate e identificate le sue ossa che potranno avere una degna sepoltura. Erano a Rocca Busambra, dove la polizia ha trovato un cimitero di mafia seguendo le indicazioni dei più anziani cittadini di Corleone, quelli che Rizzotto l’hanno conosciuto di persona. E ora in paese si pensa a dei funerali pubblici, a una grande manifestazione, “ma nel rispetto della famiglia” come precisa il sindaco Antonio Jannazzo.
Non è stata un’operazione facile chiudere questo capitolo, aperto il 10 marzo del 1948, quando il sindacalista che non aveva paura dell’allora nascente mafia “corleonese” è stato prima ucciso e poi gettato nella fossa comune dal dorso di un mulo. Insieme alle ossa sono stati trovati elementi in cuoio, dieci centesimi di lire e frammenti di una giacca, la stessa che Carlo Alberto Dalla Chiesa aveva segnalato come elemento identificativo nel suo rapporto sulla morte del sindacalista. Tutti indizi che portavano nella stessa direzione ma per giungere alla certezza scientifica ci sono voluti anni di indagini – iniziate nel 2008 – in cui sono stati coinvolti: il commissariato di polizia di Corleone, la Scientifica, il gruppo Saf dei vigili del fuoco (che materialmente hanno recuperato i resti, calandosi a cinquanta metri di profondità) e la procura di Termini Imerese che ha coordinato le indagini.
I reperti recuperati erano misti, umani e animali, il deterioramento dovuto al tempo trascorso e alle intemperie ha reso le ossa fragili, friabili. Per avere un termine di paragone è stato riesumato il cadavere di Carmelo Rizzotto, il padre di Placido, morto nel 1964. Anche in questo caso è stato necessario distinguere fra le sue ossa e quelle della seconda moglie, sepolta con lui. Gli esperti della scientifica hanno svolto il loro lavoro facendo ricorso a tutte le nuove tecniche utilizzate a livello internazionale. E’ stato sfruttato ogni nuovo aggiornamento tecnico in tempo reale e si è arrivati a isolare i profili del dna di Carmelo e Placido Rizzotto. Il risultato è stato una compatibilità del 76 per cento che, in questo caso, secondo gli esperti, molto alta. Siamo alla certezza.
Ora i resti di Placido Rizzotto saranno consegnati alla famiglia e al paese, che avrà un tomba dove andare a piangere. E, chiuso un capitolo, se ne aprono altri. A Rocca Busambra, infatti, sono stati trovati altri resti umani che potranno dare soluzione ad altri delitti dei “corleonesi”. Contemporaneamente la procura di Termini Imerese ha trasmesso gli atti alla Direzione distrettuale antimafia di Palermo. L’inchiesta potrebbe essere riaperta e, se anche i presunti autori dell’omicidio sono quasi tutti morti, si potrà fare ulteriore giustizia. Per Placido Rizzoto, ma anche per tutti gli altri sindacalisti uccisi dalla mafia.
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09 Marzo 2012, 12:42