17 Aprile 2015, 18:20
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CAPO D’ORLANDO (MESSINA) – Obiettivo raggiunto nel migliore dei modi, ma anche uno sfizio dal mercato. L’Orlandina piazza il colpo Emir Sulejmanovic, uno dei migliori giovani del panorama europeo, preso in prestito dal Barcellona. Una grande chance per tutte e tre le parti chiamate in causa, ovvero l’Upea, il Barça e lo stesso giocatore. Giuseppe Sindoni, general manager dell’Orlandina, ha presentato con parole entusiastiche il nuovo arrivato: “Per quest’ultimo mese, con l’obiettivo salvezza già raggiunto, quella di prendere Sulejmanovic era una prospettiva interessante. Sia per lui, che per noi, che prendiamo un ragazzo giovanissimo ma destinato a palcoscenici importanti. Lo testimonia il fatto che a 16 anni è stato scelto dall’Olimpia Lubiana e un anno dopo è passato al Barcellona”. Una scelta, quella di prendere il giovane bosniaco, nata dopo la cessione di Archie: “La trattativa è stata semplice e diretta, il sabato prima di Pasqua abbiamo ceduto Archie ad Ostenda in maniera praticamente immediata, perché vogliamo sempre e solo gente motivata. Sapevamo di correre una percentuale di rischio, per questo abbiamo chiesto a Dominique di restare almeno contro Brindisi, posticipando alla domenica successiva sia la sua partenza che l’arrivo di Emir”.
E Sulejmanovic non può non accogliere con gioia questa opportunità. Due realtà diverse, quelle di Barcellona e di Capo d’Orlando, ma che per lui può valere maggiore continuità: “C’è una grande differenza tra la seconda squadra del Barcellona e la Serie A. È una grande sfida per me, sono contento. Io posso dare energia, come sempre. Sono giovane e mi piace giocare per correre, prendere rimbalzi e dare il meglio per aiutare la squadra in tutti i modi”. Per chi non lo conoscesse, essendo solo un giovane proveniente dalla cantera del Barcellona, Sulejmanovic ha elencato i propri punti di forza: “Direi difesa e post basso, ma devo crescere molto. Soprattutto in attacco. Per me è un grande onore giocare con Basile, ho già saputo a Barcellona che era una leggenda del club”. Adesso per il bosniaco arrivano quattro partite da sfruttare al massimo, nella speranza che coach Griccioli gli conceda quanto più spazio possibile: “Sono pronto per giocare, ma non dipende da me. Dipende dal coach. Giocherò quanto mi farà giocare”.
Solo un mese a Capo d’Orlando, dunque, per questo talento da far sbocciare nel migliore dei modi. La speranza di poter prolungare questo prestito, però, non dipende solo dall’Upea, come ha sottolineato il gm Sindoni: “Per continuare serve che la squadra rappresenti dal punto di vista del livello un palcoscenico adeguato. Lo stesso vale al contrario. Quello che ci ha portato a scegliere Sulejmanovic in questo frangente di stagione nasce sì dalla durata breve e dalla facilità di raggiungimento dell’obiettivo, ma parlare di un prolungamento del prestito alla prossima stagione è prematuro. Gli scenari possono cambiare velocemente e sono difficilissimi da prevedere. Non potrei dare una risposta precisa, intanto godiamoci questo mese”. Da parte sua, Sulejmanovic non chiude le porte ad una possibile permanenza: “Ho avuto poche chance di giocare con la prima squadra finora al barça. Per me è una sfida, perché non continuarla anche in futuro?”.
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17 Aprile 2015, 18:20