Orlandina, ora si sogna | Svanito anche il tabù esterno

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16 Marzo 2017, 10:00

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CAPO D’ORLANDO (MESSINA) – Una squadra giovane, una squadra grintosa, una squadra forte. E ora anche una squadra capace di superare ogni singolo luogo comune. Sì, perchè la Betaland Capo d’Orlando, considerata da diversi giornalisti e addetti ai lavori come la squadra (o una delle squadre) materasso di questa serie A 2016/2017, ora non è più nemmeno quella squadra capace di ottenere vittorie e punti pesanti solo davanti ai propri tifosi. Il blitz al PalaRadi contro la Vanoli Cremona – una delle peggiori avversarie da affrontare in questa fase del campionato – ha portato altri due punti in cascina per la formazione allenata da Gennaro Di Carlo. Ma è diventata anche la terza partita consecutiva che l’Orlandina ha saputo vincere lontano dalla Sicilia. Un altro luogo comune zittito e passato in archivio, per una compagine che settimana dopo settimana sta dimostrando di meritare e di valere la classifica costruita dopo le prime ventidue giornate stagionali. Quarto posto solitario in classifica con ben 26 punti, appena due in meno rispetto al tandem composto da Avellino e Venezia, che attualmente rappresentano le principali alternative alla cannibale Olimpia Milano.

La Betaland Capo d’Orlando, dunque, quando mancano otto giornate alla fine della regular season ha costretto diversi esperti – o presunti tali – a doversi rimangiare la parola data alla fine dell’estate, quando le magnifiche sedici della massima serie erano ormai pronte ai blocchi di partenza per una nuova stagione. Forse superfluo, ma sempre doveroso rimarcare i meriti di chi, con grande pazienza e dedizione, ha allestito e ha guidato una squadra capace di sorprendere una nazione intera e di far sognare e ribollire di entusiasmo una cittadina nel Messinese. Il direttore sportivo Giuseppe Sindoni ha tirato su un gruppo di uomini fieri e di ottimi atleti, assemblato poi nel migliore dei modi dal coach Gennaro Di Carlo. Quasi un anno e mezzo dopo il suo insediamento, o per meglio dire dopo la sua promozione a head coach in seguito all’esonero di Giulio Griccioli, il lavoro dell’allenatore campano è innegabile. E sempre a proposito di luoghi comuni o di giudizi espressi con troppa fretta, si è dovuto ricredere anche chi ha ritenuto che gran parte della cavalcata dell’Orlandina nella seconda parte della passata stagione, fosse dovuta soprattutto al clamoroso rendimento di Ryan Boatright, elemento di classe e di talento assoluti aggiunto al roster paladino a metà stagione.

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Ora che il lavoro di Di Carlo, di Sindoni junior e di tutta l’Orlandina Basket è stato legittimato dal campo, che fino a prova contraria è sempre l’unico giudice inappellabile nello sport, ci si può attrezzare per volare e per sognare. Già dopo la partita vinta contro la Germani Brescia, lo stesso coach aveva urlato ai quattro venti che la dimensione del campionato della compagine siciliana era decisamente cambiata, con la semplice salvezza anticipata che lasciava il posto – tra le ambizioni stagionali – al raggiungimento di un posto ai playoff. Ora, dopo la bellissima vittoria in rimonta a Cremona (Capo era sotto di 13 punti nel terzo quarto) e dopo che il quarto posto è diventato solitario con le sconfitte di Sassari e Trento, qualcosa di straordinario è possibile. Non solo l’aggancio ai playoff, il secondo nella storia della Betaland dopo quello del 2008, ma anche la possibilità di arrivare in post-season in una posizione di rilievo, con l’annessa possibilità di qualificarsi per una coppa europea.

Una prospettiva, quest’ultima, alimentata dalle ultime notizie relative all’apertura della FIP alla partecipazione di formazioni italiane a tutte le competizioni europee, con la Eurocup che si aggiunge a Eurolega e Champions League. Capo d’Orlando, dunque, si attrezza per sognare. Domenica al PalaFantozzi arriverà una Pasta Reggia Caserta in chiare difficoltà di risultato e un po’ scricchiolante sul piano della guida tecnica con coach Dell’Agnello che è stato a lungo sulla graticola ma nel frattempo ha perso la stella Edgar Sosa, fresco di risoluzione del contratto. Di Carlo sa che queste sono le tipiche partite che non vanno sbagliate. E un attesa di un ulteriore regalino da parte della dirigenza per riallungare nuovamente le rotazioni, domenica potrebbe essere messo un altro piccolo tassello per comporre un sogno sotto forma di puzzle.

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16 Marzo 2017, 10:00

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