Orlandina, vendicati di Reggio | Di Carlo: "Partita fondamentale" - Live Sicilia

Orlandina, vendicati di Reggio | Di Carlo: “Partita fondamentale”

Betaland che cerca la vittoria contro la sua carnefice di coppa Italia: la carica del coach e di Ivanovic.

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CAPO D’ORLANDO (MESSINA) – Per Gennaro Di Carlo, la conferenza stampa alla vigilia della sfida della sua Betaland Capo d’Orlando contro la Grissin Bon Reggio Emilia è un momento in cui dire tutto senza bisogno di dire niente. Il coach paladino conosce perfettamente l’importanza di questa partita, che arriva quasi a fagiolo per cancellare la sconfitta patita in quel di Varese. Sconfitta che l’Orlandina ha già dimenticato, e proverà a dimostrarlo sul proprio parquet contro una delle formazioni più forti del campionato: “Gli argomenti riguardo la gara con Reggio sono chiari a tutti. Sapete bene cosa ci giochiamo, siamo realmente in un momento cruciale. La vittoria di domenica significherebbe playoff. Dobbiamo arrivare a questa partita con una carica ed un’energia fuori dal comune. Dobbiamo mettere a frutto i risultati del lavoro fatto dal 22 agosto ad oggi. Abbiamo la possibilità di avere la palla sulla racchetta per avere il punto decisivo e dimostrare a tutti che si sono sbagliati quando ci hanno dati per sicuri retrocessi. Come sempre qui a Capo saremo tutti uniti. Squadra, club, staff, tifosi, popolo, paese, deve arrivare la spinta giusta per consentirci domenica sera alle 20.15 di avere 30 punti in classifica.

Una partita che la Betaland non può non vincere, sia per tenere lontana una delle rivali per le prime posizioni sia per riprendere un cammino straordinario, fatto di quattro vittorie consecutive e di cinque successi nelle sei gare che hanno preceduto il ko di Masnago. E poi c’è una rivincita da prendersi contro Reggio, dopo la caduta in extremis nell’ultima Final Eight di coppa Italia, come ribadisce anche Di Carlo: “Ci renderemo conto quanto sarà bello raggiungere quel traguardo. La preparazione di questa settimana è stata totalmente rivolta all’obiettivo di ottenere una vittoria contro Reggio, abbiamo preso coscienza della sconfitta contro Varese e dovremo superarla con la forza mentale e caratteriale che in partite come la prossima può essere il valore aggiunto. Domenica da questo punto di vista sarà una battaglia all’ultimo respiro, dobbiamo presentarci estremamente carichi e con la voglia di avere ragione di una squadra troppo forte. Sono convinto che la squadra domenica farà una gara importante, concreta, con una rabbia agonistica particolare, perché per noi Reggio Emilia rappresenta ancora la sconfitta dei quarti di finale delle Final Eight di Rimini”.

Ma per vincere bisognerà fare meglio di una squadra che sta nettamente crescendo e ritrovando la sua pallacanestro, una Grissin Bon che Di Carlo teme: “Reggio è una formazione profonda, fatta di gente esperta e navigata, sappiamo di incontrare una delle corazzate del campionato, ma noi faremo il nostro. Reggio Emilia per vincere a Capo dovrà farsi sudare. Bisognerà fare il possibile e l’impossibile per battere Reggio e per raggiungere il nostro obiettivo. Conosco abbastanza bene Reggio e il suo allenatore per non pensare che sarà una partita aggressiva, con iniziative forte sia in attacco che in difesa. Noi non ci tireremo indietro, sarà una partita intensa. Di Reggio mi piace la mentalità vincente, hanno dimostrato con i fatti che sanno cosa serve, nei momenti chiave di una stagione, per vincere. È un aspetto che invidio, mi auguro di raggiungere con la mia squadra quella mentalità. Il campionato è lungo e duro, quest’anno Reggio non ha partecipato alle coppe e io ho sempre pensato che il non fare le coppe poteva creargli qualche problematica in più. Hanno giocatori che hanno dovuto abituarsi a giocare una volta a settimana. Lavorare senza la Coppa però forse gli può dare qualche beneficio per la corsa per il titolo. Sicuramente Reggio è una delle grandi del campionato, una delle prime 4. vincere significa mettere una big a quattro punti meno di noi”.

Al fianco di coach Di Carlo, presente in sala stampa Nikola Ivanovic. Dalle sue mani passeranno gran parte delle chances di vittoria della Betaland, e lui con grande obiettività parla delle armi necessarie per battere Reggio: “Conosciamo l’importanza della partita con Reggio Emilia, sentiamo una sorta di pressione positiva su di noi perché vogliamo fare risultato ed è necessario avere fiducia in noi stessi. Onestamente non ero contento dopo la sconfitta con Reggio alle Final Eight, dopo il primo quarto probabilmente non ho fatto tutte le cose giuste per aiutare la squadra a vincere. Ogni partita ha una motivazione particolare, quella di domenica è ancora più speciale visto che affrontiamo una squadra contro cui abbiamo già giocato sia in campionato che in Coppa Italia. L’atteggiamento migliore per uno sportivo è quello di non accontentarsi mai. Si può anche iniziare il campionato stabilendo la salvezza come risultato da raggiungere e giocare gli ultimi due mesi senza pressione. Ma, secondo me, non è questo lo spirito che anima la vita di uno sportivo. Si deve sempre lottare per raggiungere l’obiettivo più alto possibile. L’obiettivo di questa stagione erano i playoff, quello attuale è raggiungerli nella migliore posizione possibile in classifica”.

Inevitabile anche una domanda sul futuro di Ivanovic, arrivato in prestito dall’AEK Atene ma subito entrato nel cuore dei tifosi dell’Orlandina. Lui ammette di non sapere ancora nulla, vista anche la grande concentrazione necessaria per il rush finale della stagione e per gli impegni con il suo Montenegro: “È presto per parlare del mio futuro nessuno sa cosa succederà nei prossimi tre mesi o il prossimo anno. Intanto in estate sarò impegnato agli Europei con la mia Nazionale, saranno mesi impegnativi. Finita la competizione europea si vedrà, di certo ho un contratto in essere con l’AEK, ma non so cosa succederà. Sto bene a Capo d’Orlando, ma è ancora troppo presto. Tatticamente il mio ruolo qui mi soddisfa. Ho giocato ho giocato spesso da guardia da piccolo, ma negli ultimi 5 anni ho ricoperto il ruolo di playmaker ed è quello che preferisco. Mi sento molto a mio agio nel ruolo di playmaker, mi piace avere la possibilità di dettare i ritmi e influenzare così il gioco della mia squadra”.⁠⁠⁠⁠


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