Orlando dopo la bocciatura Irpef: "Consiglieri irresponsabili" - Live Sicilia

Orlando dopo la bocciatura Irpef: “Consiglieri irresponsabili”

"Il comportamento del Consiglio Comunale di ieri ha indignato la città“

PALERMO – “Ho evidenziato al presidente Draghi la sperequazione fra Palermo che ottiene 120 milioni rispetto ad altre città: Roma, Napoli e Torino che hanno ottenuto miliardi e multipli di miliardi”. Lo ha detto il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, durante la conferenza stampa convocata per annunciare le misure da adottare dopo che ieri il Consiglio comunale ha bocciato il raddoppio dell’Irpef.

Irpef bocciata, Orlando alle prese con lo spettro del default

La prima è quindi al richiesta di maggiori risorse da Roma. E a chi gli chiede se la delibera sull’aliquota Irpef sarà presentata Orlando ha risposto che la sua giunta farà di tutto per non fare andare in dissesto la città.

Il sindaco dall’altra parte ha distinto responsabilità politica e responsabilità giuridica e all’espressa domanda se, nella vigenza del piano di riequilibrio che prevede le elevate entrate dall’Irpef, si configuri per i consiglieri comunali anche una responsabilità erariale il titolare di Palazzo delle Aquile ha risposto in modo assertivo: “In questo momento ci interessa la responsabilità politica, siccome, con tutti il rispetto, non insegnavo musica – ha ironizzato – ma insegnavo diritto, credo di sapere chi sta rischiando”.

Orlando racconta di avere chiesto al presidente Draghi un provvedimento ad hoc per Palermo. Il sindaco di Milano che pure ammette di avere ricevuto oltre 900 milioni di euro negli ultimi due anni ha dichiarato di non potere chiudere il bilancio preventivo, ha raccontato Orlando. “Questo denota criticità generali che riguardano le grandi città” è il commento.

Poi Orlando commenta la decisione di bocciare il raddoppio dell’Irpef. “Sono logiche distruttive di consiglieri comunali che sanno che non governeranno la città perchè verranno spazzati via. Sono consiglieri senza responsabilità che giocano con il consiglio comunale come se fosse un giocattolo. Questo a partire dai renziani, loro che fanno capo a Matteo Renzi che dovrebbe sapere cosa vuol dire governare una città”.

“Sono sedute di Consiglio Comunale interminabili all’insegna dello spreco”, ha detto Orlando. Poi l’attacco al titolare di Sala delle Lapidi Totò Orlando. Il consiglio è “indecorosamente guidato da un presidente del Consiglio Comunale che si è iscritto al partito di Renzi e che ha tradito il mandato degli elettori. Resta la serenità per i palermitani del fatto che io non sarò candidato” e così l’attuale presidente del Consiglio “non potrà giovarsi dell’omonimia che gli ha consentito una risicata rielezione nel 2017”.

“Sta finendo un’era – ha riconosciuto Orlando – io non potrò essere ricandidato ma farò di tutto per consentire che chi verrà dopo di me sia che condivida la mia visione o meno possa governare la città senza confrontarsi con il dissesto. Solo un piccolo Comune è uscito dal dissesto”, ha ricordato l’inquilino di Palazzo delle Aquile che in un altro passaggio ha detto: “Il piano di riequilibrio può essere modificato, l dissesto, invece, non permette modifiche: saltano al massimo tutte le aliquote, saltano gli aumenti orari, saltano le assunzioni previste si condannano alle difficoltà economiche il Teatro Massimo e il Teatro Biondo, si alzerebbero al massimo le spese sociali”.

Il programma del piano di riequilibrio – ha aggiunto Orlando – va avanti e sarà valutato dalla commissione per la stabilità degli enti locali e dalla Corte dei conti. La bocciatura del raddoppio Irpef non blocca il piano di riequilibrio. C’è una scadenza ed è quella del 31 maggio che è l’ultima data utile per l’approvazione delle aliquote fiscali nel Comune”.

Orlando dunque attacca chi dovrebbe sostituirsi al Consiglio comunale nell’approvazione del bilancio: “C’è un commissario regionale per l’approvazione del bilancio preventivo. Se c’è batta un colpo. Perchè non è ancora intervenuto? – chiede retoricamente Orlando – I commissari regionali non possono essere utilizzati in modo politico”.

Per Leoluca Orlando ieri il clima è cambiato. “Il comportamento del Consiglio Comunale – ha affermato – di ieri ha indignato anche quelli che mi criticavano. Il tradimento di alcuni, il tradimento degli interessi della città non viene accettato dai palermitani. Il partito del dissesto alle elezioni sarà fortemente penalizzato”, ha proseguito il sindaco di Palermo. “Noi siamo qui – ha continuato – perchè è stato approvato il piano di riequilibrio”.


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