Orlando incontra i sindacati| Esodo, 26mila euro a chi accetta - Live Sicilia

Orlando incontra i sindacati| Esodo, 26mila euro a chi accetta

Il 10 aprile sarà pubblicato l'avviso per l'esodo incentivato per chi lascia anzitempo il lavoro. Orlando annuncia un incontro con Delrio a Palermo per le partecipate. Cgil, Cisl e Uil chiedono un tavolo a Roma, mentre Ugl e Cisal chiedono certezze per Gesip.

AZIENDE PARTECIPATE
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PALERMO – Un tavolo romano con il governo nazionale che affronti il “caso Palermo”, ovvero partecipate ma anche area metropolitana e quindi grandi vertenze industriali come Fiat e Cantieri navali. Un incontro con Graziano Delrio da realizzare in città entro aprile sulle partecipate. Un bando per l’esodo incentivato approvato in giunta e gestito da Italia Lavoro che verrà pubblicato giovedì 10 aprile, con un bonus di 20mila euro netti (26mila lordi) per chi andrà via anzitempo. Un ragionamento che coinvolga Comune e partecipate, per evitare pericoli di dissesti e licenziamenti. Ecco quanto emerso oggi negli incontri tra l’amministrazione guidata da Leoluca Orlando prima con Cgil, Cisl e Uil e poi con Ugl e Cisal.

Un incontro che è servito a fare il punto sulle società partecipate e in particolare la Gesip. Il 10 aprile Palazzo delle Aquile pubblicherà il bando (valido per 28 giorni) per l’esodo incentivato, con possibilità di presentare le domande dall’11, grazie alla sinergia con Italia Lavoro, che riguarderà tutti i lavoratori delle partecipate: chi andrà via otterrà oltre al tfr e a un anno di Aspi (per gli over 50), che comunque sono diritti dei lavoratori, anche un bonus di 26mila euro lordi (20mila netti). Una cifra superiore alle attese, visto che inizialmente si era parlato di 15mila per tutti e 20mila per chi apriva nuove attività imprenditoriali: ipotesi questa saltata. In tutto sei i milioni di euro messi sul piatto dal Comune che spera di poter fare a meno così di 300 o 400 lavoratori Gesip e in totale di un migliaio fra tutte le aziende in tre anni.

Ma il problema principale dell’amministrazione resta il futuro della Gesip, visto che la cassa integrazione in deroga su cui si basava il piano comunale dovrebbe presto essere solo un ricordo, almeno stando agli annunci del governo Renzi. Ecco perché piazza Pretoria spera che Roma affronti la questione, magari partendo dal fatto che sono diverse le città italiane nei guai per le proprie aziende. Oggi, intanto, Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto (e ottenuto) che il sindaco si faccia promotore di un tavolo romano con Graziano Delrio che affronti il tema complessivo dell’area metropolitana con tutte le sue vertenze. Il sindaco ha assicurato che entro aprile a Palermo ci sarà un primo incontro con Delrio sulle partecipate.

Per quanto riguarda il bando, Italia Lavoro vaglierà le domande stilando una graduatoria in 15 giorni ed entro i 20 giorni successivi erogherà le somme fino al loro esaurimento. Il Comune sosterrà le spese tecniche con 150mila euro.

CGIL “Noi intanto vogliamo conoscere in modo chiaro la situazione di tutte le aziende comunali – dice Maurizio Calà della Cgil – partendo da un elemento indiscutibile: le leggi ci costringono a un bilancio consolidato, qualunque cosa succederà ormai le partecipate sono in stretta connessione fra loro e col Comune, sia per la condizione economica che per il personale. Non possiamo rischiare dissesti o licenziamenti anche tra i comunali, quindi occorre intervenire subito. Aspettiamo nel giro di 15 giorni risposte sul tavolo romano, ben sapendo che le aziende comunali possono essere una risorsa. Si faccia chiarezza sui servizi delle partecipate, si eliminino doppioni e sprechi e, sulla base della recente normativa nazionale, si verifichi la possibilità di accompagnare alla pensione anche i comunali. Ormai non possiamo più parlare di rinnovare la Cig per Gesip, ma come agire in modo strutturale evitando la macelleria sociale”.

CISL “Il confronto con il Comune è stato proficuo, ci auguriamo che questo clima di collaborazione possa proseguire nei prossimi giorni al fine di coniugare l’esigenza dell’equilibrio di bilancio e il necessario e non più rinviabile riordino dei servizi che le partecipate dovranno svolgere – dice Mimmo Milazzo della Cisl – l’amministrazione su nostra richiesta ha assicurato che, qualora fosse necessario, i fondi a disposizione per l’esodo verranno incrementati con il bilancio. Abbiamo affrontato le questioni che riguardano le partecipate e il bilancio del comune, esigenze da coniugare ancora di più dato che dal 2015 l’amministrazione dovrà redigere il bilancio consolidato dopo che la legge di stabilità ha previsto che i deficit delle partecipate dovranno essere coperti con i bilanci dei comuni capofila”.

UGL “All’incontro di questa mattina – dice Claudio Marchesini dell’Ugl – finalmente si è cominciato seriamente a parlare di razionalizzazione di risorse siano esse economiche che umane, ma siamo lontani da una soluzione strutturale che coinvolga i dipendenti di tutte le partecipate. E’ positivo apprendere che i bilanci delle partecipate, con esclusione di Gesip, chiuderanno a pareggio a conclusione dell’anno in corso, ma siamo consapevoli che ancora necessitano delle risorse per consentire a tutti i lavoratori di mantenere inalterate le retribuzioni oggi ridotte sotto la soglia di povertà. Ieri la giunta ha deliberato la pubblicazione del bando relativo la fuoriuscita volontaria incentivata, esteso a i dipendenti delle partecipate che dovrebbe essere pubblicato a breve al fine di favorire economie. Ma è altrettanto vero che alla data odierna nessuna prospettiva certa vi è per i 1700 dipendenti Gesip che vedranno scadere la cassa alla fine di giugno. Situazione allarmante sotto l’aspetto economico e sociale, per la quale bisognerà fare un ragionamento diversi rispetto a tutte le altre. Positiva la possibilità che i dipendenti oggi Gesip possano essere utilizzati nelle altre partecipate, ma a condizione che siano dotati di convenzione e copertura finanziaria, non possiamo consentire a nessuno che si inneschi una guerra tra poveri. E’ necessario che la amministrazione si attivo per una serrata lotta all’evasione fiscale che sta davvero raggiungendo limiti insostenibili. Non è corretto che chi paga le tasse debba pagare ancora di più per sopperire l’evasione. Registriamo comunque l’apertura e la disponibilità del sindaco di riaffrontare la vertenza Gesip, dopo un lungo periodo di assenza, confermando ancora una volta che non è intenzione di questa organizzazione sindacale e della federazione di riferimento sottoscrivere accordi per Gesip che vedano ancora vittime i lavoratori”.

CISAL “L’unica nota positiva – dicono Massimo Baglione e Piero Giannotta della Cisal – é stata la formale riapertura di un confronto e una sorta di ammissione più o meno celata di quanto sapevamo: grazie al sacrificio di Gesip e dei lavoratori, il Comune oggi non ha problemi economici, così come le partecipate .Ci rivedremo dopo l’uscita del bando per ragionare su dati certi, tenendo ben presente che i lavoratori Gesip hanno già ampliamento pagato un conto salatissimo e che non tocca più a loro continuare a pagarlo”.

UIL “L’incontro di oggi lo abbiamo chiesto con Cgil e Cisl per non avere il solito assembramento di persone così da capire le reali condizioni delle partecipate e della Gesip – dice Antonio Ferro della Uil – dal prossimo anno avremo il bilancio consolidato ma ci sono buoni presupposti perché non si sfori il limite imposto per legge di una spesa per il personale che non sia più del 50% di quella corrente, considerando insieme Comune e aziende. Questo ci permette di ragionare sulle partecipate in modo più sereno. Il sindaco la prossima settimana ci fornirà una serie di dati che riguardano i servizi e il personale delle società. In base a quante persone accetteranno l’esodo incentivato, capiremo quante risorse potremo impiegare per Gesip. Abbiamo anche chiesto un incontro al governo nazionale che riguardi tutti i punti di crisi di Palermo e delle aree industriali della Provincia di settori privati, in cui includere in un ragionamento complessivo anche le partecipate. Ci rivedremo tra una settimana”.

LE REAZIONI
“Noi lavoratori – dicono Gioacchino Tortorici e Giuseppe Milazzo della Ugl – siamo stanchi di pagare ancora per i danni causati dalle altre partecipate in passato, ricordiamo al sindaco che le banche ci vogliono togliere le case perché attualmente non possiamo più pagare i mutui. Roma o non Roma noi simo stanchi, è l’ora di dire basta: rivogliamo di nuovo il nostro lavoro”.

 


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