Cronaca

Orlando perde un altro pezzo| Si dimette anche D’Agostino

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16 Luglio 2020, 21:23

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PALERMO – Due dimissioni nel giro di appena 10 giorni. Non si può dire che sia un bel momento per l’amministrazione comunale di Leoluca Orlando che, tra il Festino senza festa e l’emergenza allagamenti, deve fare i conti anche con due defezioni nella squadra del sindaco di Palermo. Perché se la scorsa settimana era toccato ad Adham Darawsha, responsabile della Cultura, adesso a fare un passo indietro è Roberto D’Agostino, titolare fino ad oggi di Bilancio, Patrimonio e Servizi cimiteriali.

Un addio in qualche modo annunciato, vista la tensione degli ultimi giorni fra il sindaco e il suo assessore, scoppiata proprio per l’emergenza al cimitero dei Rotoli: 500 bare accatastate hanno provocato le proteste di politici e cittadini, fino alla reprimenda del vescovo. D’Agostino, lasciato solo sabato scorso in conferenza stampa, aveva provato a rilanciare con un piano per tornare alla normalità tra agosto e settembre ma il Professore non lo ha certo pubblicamente appoggiato. Anzi, in più occasioni ha lanciato un messaggio chiaro: o il piano diventa realtà o cambierà l’assessore.

E dire che questa mattina D’Agostino aveva tenuto una riunione con uffici e maestranze per fare il punto, salvo poi presentare la lettera di dimissioni. “Avevano concordato con il sindaco di fare insieme una conferenza stampa sabato mattina per superare il momento critico, evidentemente qualcosa deve essere cambiato”, dicono dall’entourage del Professore a cui adesso vanno le deleghe, in attesa del successore. Nessuno nasconde però l’irritazione per questa mossa, che arriva proprio nel giorno in cui Orlando ha provato a discolparsi per il disastro di viale Regione siciliana sommersa dalle acque.

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“Prendo atto che l’assessore, cui avevo chiesto una verifica quotidiana sul piano di uscita dall’emergenza del cimitero, non ha ritenuto di poter raggiungere i risultati che lui stesso si era prefisso ed aveva annunciato – commenta il sindaco Orlando – Terrò per il momento per me le relative deleghe”. Le dimissioni sono state formalizzate al sindaco, al momento non ancora al Segretario generale.

Ma il passo indietro di Roberto D’Agostino rischia di essere più dirompente di quello di Darawsha: perché se l’ex titolare della Cultura era un orlandiano doc, l’ingegnere era stato invece indicato dai partiti e per la precisione dalla corrente di Davide Faraone, ieri Pd e oggi Italia Viva, che si ritrova così senza un rappresentante in giunta. Il punto sarà capire se Orlando confermerà un posto ai renziani o pescherà un nome dal suo cilindro, dovendo al tempo stesso occuparsi in prima persona dell’emergenza cimiteri che, a questo punto, diventa più critica che mai.

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16 Luglio 2020, 21:23

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