Orlando: “Progetto va avanti| Escluse le grandi città”

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16 Novembre 2013, 20:09

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PALERMO – “La candidatura a capitale europea della cultura non era il nostro progetto e il giudizio non è stato dato sulla città: sono state solo escluse le più grandi”. Il giorno dopo la bocciatura di Palermo e di altre 14 centri nella corsa alla short-list decisa dalla giuria, che ha ammesso solo sei città su 21, il sindaco Leoluca Orlando in conferenza stampa prova a raddrizzare la barra e soprattutto a nascondere la delusione per una decisione che nessuno si aspettava.

“Non neghiamo che oggi avremmo voluto tenere un’altra conferenza stampa – dice Francesco Giambrone, assessore alla Cultura e deus ex machina della candidatura – ma è stato un lavoro corale e andiamo avanti. Grazie a chi ha lavorato, a una città che si è messa in gioco. Non è importante la medaglietta di capitale della cultura, perché il lavoro fatto non andrà disperso. C’è stata la volontà da parte della giuria di non scegliere una grande città ma di investire sulle piccole, e Palermo era l’unica grande città con Venezia”.

Adesso si dovranno aspettare le motivazioni per comprendere eventuali errori di valutazione, ma l’intenzione di Palazzo delle Aquile è di realizzare comunque il progetto. “Non credo che questa esclusione impedisca di considerare Venezia una capitale culturale, così come Palermo, anche se gli incolti e gli analfabeti che insultano ci saranno sia a Venezia che a Palermo – spiega il primo cittadino – il tema non è la candidatura, ma se stiamo facendo o meno un lavoro che ci rende capitale della cultura. Faremo le cose previste dal dossier che non verrà buttato ma si trasformerà in una road map dell’amministrazione. Toglieremo dal logo la data e la parola europea. Il comitato ha dato la propria disponibilità a continuare a occuparsi di questo progetto, tanto che ogni sei mesi terremo assemblee pubbliche per fare il punto insieme all’università, al conservatorio, all’accademia di belle arti, alla società civile e alle associazioni di categoria”.

Ad oggi il Comune può contare sul 42 per cento delle risorse necessarie (377 milioni di euro), mentre per il restante 58 si punterà alla programmazione europea 2014-2020. “Devo ringraziare tutti – conclude Orlando – i comuni come Alcamo che hanno aderito, la lega islamica mondiale, l’assessore Giambrone. Ora abbiamo un piano strategico culturale che prima non c’era”.

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Secondo il comitato palermitano, l’esclusione sarebbe dovuta alla scelta dell’Europa di puntare su città già pronte, “perfettine” (come qualcuno le ha definite) e non problematiche come Taranto, L’Aquila e per l’appunto Palermo. “Siamo stati ingannati dall’esempio di Marsiglia – dice Maurizio Carta dell’università di Palermo – scelta per il 2013 nonostante i suoi problemi, ma forse lì c’è stata una forte volontà del governo francese. Bristol ha perso per il 2014 ma ha lavorato ugualmente e nel 2015 sarà capitale verde dell’Europa”.

“Noi abbiamo puntato sui nostri problemi, senza nasconderli – aggiunge Giambrone – con onestà, correttezza e verità, raccontando la nostra città. Non abbiamo detto di essere pronti ma che siamo pieni di criticità pur avendo le risorse umane, professionali e materiali per correggerle e farvi fronte. Se l’Italia o l’Europa preferiscono andare sul sicuro, con piccole città già pronte come Lecce, Siena o Ravenna, allora bisogna avviare una riflessione a livello europeo. Siamo andati lì con un profilo low cost, senza gadget, senza spese folli, con serietà. E non ha pagato”.

 

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16 Novembre 2013, 20:09

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