27 Dicembre 2017, 18:14
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CALTAGIRONE – Svolta nell’inchiesta sul ritrovamento dell’uomo decapitato e mutilato in un boschetto di Caltagirone. E’ stata ritrovata la testa del romeno, poi identificato in Costel Ciobanu, che lavorava in un’azienda di Lentini. Il macabro rinvenimento (il secondo in poche settimane) lo ha fatto un residente che ha allertato i carabinieri che sotto il coordinamento della Procura di Caltagirone stanno indagando sul caso.
La testa è stata trovata – come ricostruisce La Sicilia – a circa 200 metri dal luogo dove l’8 dicembre è stato rinvenuto il cadavere mutilato. L’ipotesi della morte naturale pare oramai improbabile. Gli inquirenti stanno cercando di ricomporre il puzzle di questo giallo. I carabinieri lavorano per cercare di comprendere quale potrebbe essere il movente di un delitto così efferato. Dall’autopsia sarebbe emerso che la causa della morte sarebbe proprio la decapitazione. Il ritrovamento della testa potrebbe portare nuovi elementi medico-scientifici per poter confermare questo esito.
“Le modalità del delitto sono da stampo mafioso ma riteniamo che possa essere maturato in ambienti esterni alla criminalità organizzata, qualche vendetta o uno sgarro magari tra stranieri”, aveva detto subito dopo il rinvenimento del cadavere il procuratore di Caltagirone Giuseppe Verzera. Su queste due piste quindi si muovono gli investigatori. Restano tanti gli interrogativi sul luogo dove è stato ritrovato Costel. Un posto diverso da quello dove è stato ucciso.
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27 Dicembre 2017, 18:14