13 Giugno 2024, 10:24
3 min di lettura
VITTORIA – Una violenza sfociata in tragedia. Tre ustionati gravi e una donna morta sono il tragico bilancio dell’incendio di un’abitazione nella notte scorsa a Vittoria, nel Ragusano. Ad appiccare il fuoco è stato un uomo, originario della Tunisia, figlio della donna deceduta.
L’uomo era ospite a casa della madre quando ha dato l’abitazione alle fiamme, secondo la prima ricostruzione.
Il tunisino è successivamente fuggito, ma è stato rintracciato e arrestato dalla polizia. Avrebbe appiccato il rogo per un alterco con i suoi congiunti, ammonticchiando dei copertoni davanti alla casa, per darli alle fiamme.
Il rogo è stato appiccato utilizzando una torcia con uno straccio imbevuto di liquido infiammabile. I feriti sono stati trasportati negli ospedali di Ragusa e Vittoria e poi è stato disposto il trasferimento all’ospedale “Cannizzaro” di Catania per la gravità delle loro condizioni.
Il fuoco si è sviluppato intorno alle 2,30 in una piccola abitazione, in piazza dell’Unità, a pochi metri dall’ex chiesetta della Trinità, oggi sconsacrata, che dà il nome al quartiere omonimo, uno dei più antichi della città.
E’ morta, dunque, a causa delle gravi ustioni riportate nell’incendio della sua abitazione la donna ricoverata nell’ospedale ‘Guzzardo’ di Vittoria. La 55enne è la mamma dell’uomo che ha appiccato il rogo, un tunisino con problemi psichici.
Nell’incendio dell’abitazione di famiglia sono rimasti gravemente ustionati anche il marito di 57 anni, anche lui tunisino, e le due figlie di 19 e 34 anni (che non sono dunque bambini come era stato inizialmente comunicato) ricoverate in terapia intensiva nell’ospedale ‘Cannizzaro’ di Catania con gravissime ustioni in tutto il corpo.
L’autore del rogo è un altro figlio della coppia, un giovane di 29 anni, che è stato bloccato dalla polizia mentre vagava in una zona di campagna. In questo momento si trova in stato di fermo negli uffici del commissariato di Vittoria.
Una famiglia di origine tunisine che vive da diversi anni a Vittoria, integrata con la comunità locale e con quella islamica formata da moltissimi magrebini che lavorano nelle campagne del ragusano. E’ questo l’identikit di Kamel Zaouali, 57 anni, della moglie Mariam, di 55 anni, e dei loro tre figli, due sorelle di 19 e 34 anni, e un fratello di 29. E’ stato quest’ultimo la notte scorsa, al culmine di una lite, ad appiccare un incendio nell’abitazione di famiglia in piazza dell’Unità.
La madre Mariam è morta a causa delle ustioni riportate, mentre le due sorelle sono ricoverate in Rianimazione all’ospedale Cannizzaro di Catania in gravissime condizioni, così come il padre trasferito all’ospedale Civico di Palermo. La sorella più grande, Sameh, è una studentessa universitaria; quella minore, Oumaima, che frequenta il liceo linguistico “Mazzini” di Vittoria, avrebbe dovuto sostenere tra pochi giorni gli esami di maturità.
“Una ragazza solare, piena di interessi, che ho conosciuto bene in occasione di un viaggio” racconta la preside dell’istituto Emma Barrera. “Mi auguro – aggiunge -che si riprenda al più più presto e che possa sostenere anche in seguito gli esami”.
La famiglia Zaouali è molto conosciuta anche dai fedeli che frequentano la moschea della comunità Al-Zaytouna di via Montebello. “Kamel lavora in un’azienda agricolo. Lo conosco bene, così come la moglie e i figli. Sono miei amici, delle persone perbene – spiega il presidente della comunità islamica di Vittoria Abdelhamid Jebari – Frequentano la moschea e sono molto presenti, stimati da tutti. Purtroppo di recente avevano avuto problemi con il figlio. Mai avrei però immaginato che si potesse consumare una tragedia simile”.
Pubblicato il
13 Giugno 2024, 10:24