02 Gennaio 2018, 15:19
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MINEO – Una svolta nell’indagine sull’omicidio avvenuto ieri sera al Cara di Mineo. Il compagno della vittima, Francis Miracle, 26 anni, è stato bloccato dai poliziotti in una traversa di via Umberto a Catania, nella zona del mercato, ed è stato portato negli uffici della Squadra Mobile per essere interrogato. Il cittadino sarà ascoltato come persona informata dei fatti alla presenza di un interprete. L’uomo, quando è sbarcato in Italia, aveva dichiarato di essere originario del Mali e di avere 30 anni. Ma su queste informazioni la Squadra Mobile sta facendo precise verifiche. Il compagno, che da tempo vive nel Nord Italia, pare fosse tornato per convincere la donna e i figli a trasferirsi con lui. Sulle braccia dell’uomo sono stati trovati dei graffi che saranno analizzati dalla Polizia Scientifica.
La donna è stata uccisa forse al culmine di una lite nel suo alloggio al Cara. A trovarla, morta, sono stati i suoi figli ieri sera intorno alle 22,30 che hanno lanciato immediatamente l’allarme. Francis Miracle, 26 anni, è stata colpita con un coltello alla gola, che è stato trovato dai poliziotti sulla scena del crimine. Un colpo secco con l’arma appuntita.
Una notte di orrore quella appena trascorsa al Cara di Mineo. Le grida dei piccoli e poi le sirene delle pattuglie della Polizia arrivate dopo la segnalazione dell’omicidio. Nel piccolo alloggio, transennato per i rilievi della Scientifica, si sono susseguiti gli investigatori della Squadra Mobile e del Commissariato di Caltagirone che stanno indagando per risalire all’autore dell’efferato delitto, il medico legale e il magistrato della Procura di Caltagirone che sta coordinando l’inchiesta. Nel corso della notte sono stati interrogati diversi ospiti e operatori della struttura d’accoglienza per richiedenti asilo, ma pare non ci siano testimonianze chiave per l’indagine.
Gli investigatori stanno già seguendo una pista precisa e sarebbero già a caccia del killer. Diversi sono i controlli che si stanno effettuando. Uno di questi è quello che si è svolto alla piazza della stazione di Catania: da dove partono treni e autobus.
“Questo omicidio -ha detto il procuratore di Caltagirone Giuseppe Verzera – riconferma per l’ennesima volta che non si possono controllare 3.500 persone, come quelle che vivono nel Cara di Mineo. C’è un problema di sicurezza della struttura”.
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02 Gennaio 2018, 15:19