Ospedale Garibaldi, il bilancio |del direttore Santonocito

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27 Giugno 2017, 14:36

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Giorgio Santonocito

CATANIA – Un’azienda di eccellenza, che ha raggiunto ottimi risultati. E che, negli ultimi anni, è riuscita a ottenere importanti riconoscimenti nazionali, proprio per l’organizzazione e gli obiettivi centrati. L’Arnas Garibaldi, ospedale di rilievo nazionale, rappresenta un vanto per la città di Catania, oltre a essere un punto di riferimento per numerose discipline – dall’oncologia alla ginecologia, alla chirurgia – e per la cittadinanza. Di quanto fatto in questi ultimi anni parla il direttore generale, Giorgio Santonocito, il cui contratto è prossimo alla scadenza. Il dirigente guida il Garibaldi da tre anni. “E’ un’Arnas, un’azienda di rilevanza nazionale – afferma – ma lo è anche per i risultati che sono stati raggiunti. Ho iniziato a dirigere questa realtà nel luglio del 2014 – prosegue – e di fatto si sta per chiudere un ciclo di gestione, e devo dire che i risultati sanitari e finanziari dell’ente sono positivi”.

La legge di stabilità 2016 ha aperto il procedimento dei piani di rientro delle aziende ospedaliere: vi rientrano tutte quelle che non hanno raggiunto gli equilibri di bilancio e che non hanno un certo livello nell’erogazione delle prestazioni sanitarie. “L’azienda Garibaldi, nel 2016 – afferma Santonocito – non è in piano di rientro. Forse è l’unica dell’Italia meridionale. Non lo è perché ha rispettato il parametro dell’equilibrio di bilancio e anche quello per gli esiti sanitari. Su tutti quelli rilevati dal Piano nazionale esiti – precisa – siamo in vetta alle classifiche regionali e ci classifichiamo bene anche a livello nazionale”.

Femori, colicisti, cesarei: le performance del Garibaldi sono superiori alla media regionale. “Per i parti naturali – prosegue Santonocito – l’80 per cento rispetto ai cesarei, la nostra è la prima azienda in Sicilia: riusciamo a coinvolgere i pazienti in un percorso materno infantile completo, premiante e che dà fiducia alle neo mamme”. E ancora la parte oncologica, i tumori allo stomaco, al colon, al polmone, “anche qui il piano nazionale esiti ci piazza ai primi posti nella classifica regionale e tra le prime dodici strutture a livello nazionale.

Buone performance anche sul procurement degli organi, le donazioni, il Garibaldi ha prodotto ottimi risultati. “E’ un fatto culturale – spiega il direttore generale – ma anche una questione di organizzazione. Abbiamo fatto diverse attività di promozione, ma abbiamo anche riorganizzato questo segmento di attività, e anche in questo caso siamo ai primi posti in Sicilia”. Ad esempio, solo per le cornee, nei primi cinque mesi del 2017, sono stati fatti cinque accertamenti di morte cerebrale e cinque espianti.

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Un’azienda all’avanguardia, dunque, stando ai numeri e ai posizionamenti, grazie anche e soprattutto, secondo Santonocito, alla multidisciplinarietà. “Sono convinto che il punto di eccellenza dell’azienda lo si trovi proprio nella multidisciplinarietà. Il Garibaldi riesce ad avere una piattaforma multidisciplinare, idea sposata dall’assessore Gucciardi che ha ben compreso la particolarità di questa struttura e l’ha premiata anche nella rete. Abbiamo ottenuto un buon riconoscimento della nostra struttura nella rete ospedaliera appena varata, sia per sul piano oncologico, per il quale Nesima rappresenta un polo, in cui tutte le strutture chirurgiche e mediche, il centro di accoglienza oncologica che accompagna il paziente fino alla somministrazione dei farmaci anti tumorali, rappresentano un percorso integrato, completo, che agevola il paziente”.

L’altro grande polo è il materno infantile. “Qui il dottor Ettore è riuscito a creare una struttura altrettanto multidisciplinare – continua Santonocito – che parte dalla procreazione medicalmete assistita, una delle prime strutture pubbliche, fino agli step della gravidanza e del trattamento del bambino”. Altra eccellenza, il trattamento dei migranti con il biocontenimento. “E’ stato realizzato – precisa – con il dottor Pintaudi, altra colonna del Garibaldi, ed è uno dei più importanti punti di accoglienza sanitari del Mediterraneo. l’Oms e il Ministero della Sanità stanno mettendo a punto insieme alla Regione un piano di contingenza che prevede il Garibaldi e l’aeroporto di Catania, parte di questo anello sanitario che prende in carico il migrante non appena arriva e, per tutti gli aspetti sanitari, in particolare le malattie infettive, porta il migrante in un ambiente controllato, il biocontenimento di livello 3”.

Per quanto riguarda l’emergenza, il pronto soccorso del Garibaldi, già predisposto per quando diventerà l’unico del centro città, presenta punte di eccellenza ma, soprattutto, a breve, sarà rivoluzionato. “Questo è un tasto molto delicato perché il pronto soccorso del Garibaldi, nella nuova rete, resta il pronto soccorso cittadino – sottolinea. Siamo intervenuti già diverse volte con la ristrutturazione del Ps, attivando delle aree per l’utenza, abbiamo allargato le aree di recettività e aperto l’ambulatorio, con l’Asp, dei codici bianchi. Soprattutto sta per chiudersi la ristrutturazione della nuova OBI – l’osservazione breve intensiva – la struttura che completa del pronto soccorso, e che verrà consegnata entro la prima decade di settembre, e consentirà di fare fronte al più grosso flusso di pazienti che sicuramente, a seguito della riorganizzazione, accederà al Garibaldi. e poi – aggiunge . la Torre A, il nuovo pronto soccorso che sta per sorgere con ingresso da via Filzi, già appaltata. Tecnis è la ditta che costruirà il nuovo pronto soccorso e abbiamo già attivato dei canali di comunicazione con il commissario Ruperto”. I lavori dovrebbero partire nelle prossime settimane, dureranno circa 18 mesi. “Ma c’è di più: stiamo ottenendo dei fondi governativi, per realizzare la Torre B, che si contrapporrà alla A con un ponte di collegamento alle due strutture. 

Una gestione arrivata a scadenza, per cui occorrerebbe continuità. “Le strutture camminano sui piedi degli uomini, è vero – afferma Santonocito – ma vanno spinte le linee di attività e i progetti. Certo, la continuità è importante e tre anni sono pochi in realtà, ma è  anche vero che abbiamo attivato grandi procedure, altre le attiveremo. Abbiamo tanti progetti in campo – evidenzia – e sono certo che l’assessore Gucciardi sta valutando la possibilità di proseguire l’azione attraverso i commissariamenti che potrebbero consentire di portare a termine i progetti iniziati”.

Per quanto riguarda il personale, Santonocito evidenzia il senso di appartenenza all’azienda. “Il personale tutto, a partire dagli infermieri, lavorano con grandissima professionalità. Non è un’azienda ripiegata su se stessa – conclude – e ciascun operatore, medico o infermiere, ha continuato in un percorso di miglioramento aziendale e personale, con un grande spirito di squadra. L’ambiente che si respira qui è sorridente”.

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27 Giugno 2017, 14:36

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