11 Giugno 2015, 06:15
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PALERMO – Una telefonata che sa di rivendicazione. Una rivendicazione che, alla luce della chiamata, ha tutta l’aria di essere un’intimidazione. Ennesimo episodio che merita l’attenzione degli investigatori all’ospedale Ingrassia.
Il 28 maggio scorso, a poche ore dall’inaugurazione del nuovo Pronto soccorso, qualcuno ha danneggiato uno dei distributori di cibo e bevande al pianterreno della struttura di corso Calatafimi. All’indomani ecco la misteriosa telefonata. Una voce maschile ha composto il numero della ditta Pointservice per avvertire, su incarico dei vertici ospedalieri (così diceva chi ha alzato la cornetta) del guasto al distributore. Non è stato difficile verificare che nessuno in ospedale aveva dato mandato di fare quella telefonata. Ecco perché l’episodio è stato denunciato ai carabinieri.
La Pontservice è l’impresa ragusana che si è aggiudicata l’appalto per le macchinette all’interno dell’ospedale. Una scelta, quella di bandire una gara, voluta dal manager dell’Azienda sanitaria di Palermo, Antonio Candela, quando si è scoperto che c’erano distributori non autorizzati e persino agganciati abusivamente alla corrente elettrica.
Alla “guerra delle macchinette”, oltre che allo stop agli interventi di manutenzione con il sistema dell’urgenza, viene collegato il pesante clima che da mesi si respira in ospedale. È lunga la scia di episodi: poche settimane fa qualcuno ha divelto lo sportello che protegge i tubi dell’acqua, ne ha tranciato uno e ha provocato l’allagamento del reparto di Gastroenterologia; nei mesi scorsi uno degli ascensori dell’ospedale è rimasto fermo per settimane, manomesso dolosamente; lo scorso settembre un altro ascensore precipitò senza controllo finendo la corsa fuori piano; qualche giorno prima un quadro elettrico aveva smesso di funzionare improvvisamente, mandando in tilt il laboratorio di analisi. Ed ancora: il furto di tre televisori, la sparizione delle tavole con le scene della Via Crucis nella cappella e infine l’allagamento al Pronto soccorso: i water erano stati otturati servendosi di pannolini, garze, siringhe e cateteri.
Tutti episodi raccolti in un fascicolo aperto dalla Procura della Repubblica dopo le denunce del manager Candela.
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11 Giugno 2015, 06:15