Osservatorio rosa:| “120 omicidi solo nel 2012”

di

24 Novembre 2012, 17:31

3 min di lettura

Adina Celona (Ass.Giovani Cisl), Orazio Puglisi, Elisa Catanzaro, Alfio Giulio, Mariella Catasta, le studentesse

CATANIA – C’è bisogno di un codice etico per aiutare le redazioni giornalistiche a scalzare gli stereotipi sessisti con cui spesso si affronta la violenza sulla donna nei mass media. Ma questo deve essere accompagnato da un cambiamento culturale che non sia solo individuale ma collettivo e coinvolga tutte le agenzie educative. Sono i temi emersi dal seminario “Violenza sulle donne e media” organizzato dalle sindacaliste del gruppo “laboratori di genere” del Coordinamento donne, dal Dipartimento formazione e dall’Associazione Giovani della Cisl di Catania, in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” che si è svolto ieri sera in sala Bonaventura.

L’incontro, partendo da una riflessione critica su “come” viene rappresentata dalla stampa la donna vittima di violenza, vuole contribuire ad avviare un dibattito per arrivare a modificare i punti vista “maschilisti” e acquiescenti con cui spesso vengono trattati gli episodi di violenza sulle donne in quotidiani, riviste e televisioni.

A parlarne sono stati Mariella Catasta, del Coordinamento donne Cisl Catania, Orazio Puglisi, responsabile del coordinamento psicologi Felsa Cisl e dello “Sportello primo soccorso stalking” Cisl; la giornalista Elisa Catanzaro, direttore responsabile di Catania Pubblica.tv. Ha concluso i lavori Alfio Giulio, segretario generale della Cisl di Catania.

«C’è un atteggiamento spesso giustificazionista nei confronti dell’uomo – ha sottolineato Catasta – che arriva spesso al negazionismo della violenza subita dalla donna. Atteggiamenti che derivano dalla mercificazione dell’immagine femminile che i media veicolano anche con la pubblicità. Occorre una presa di coscienza che parta dalle giovani generazioni e che la scuola sta praticando da molti anni». Alcune studentesse del liceo Turrisi Colonna hanno proiettato un video con il quale hanno trattato, l’argomento affrontato durante le attività didattiche.

«Della violenza però occorre parlarne – ha evidenziato Puglisi – parlarne tanto e non nascondere il fenomeno. Perché a volte registriamo nello Sportello che a giustificare le violenze sono proprio le vittime».

Per Catanzaro, «nelle redazioni ci sono indubbiamente sensibilità diverse che portano a trattare diversamente i fatti di cronaca. E spesso la fretta di chiudere una pagina o “postare” un video online non aiutano a sfuggire dagli stereotipi. Ecco perché sarebbero utili sia linee guida “etiche” sia incontri tra vittime di violenza e giornalisti per contribuire al cambiamento di mentalità. Mi rendo disponibile fin da ora a iniziative future che anche nel territorio catanese si possono avviare».

Secondo Giulio, «la prevenzione, i cambiamenti culturali e le assunzioni di responsabilità vanno fatte tutto l’anno. E la Cisl lo fa ponendo al centro della sua azione la persona. Vanno riscoperti e rinvigoriti valori etici come l’uguaglianza e la libertà e darne esempio con l’impegno quotidiano specie alle giovani generazioni. La Cisl di Catania così come previsto dalla “Piattaforma sulla prevenzione della violenza sulle donne e i minori” della Cisl nazionale, in continuità con il costante impegno tra lavoratori nelle aziende, e degli esperti, psicologi e avvocati, dello “Sportello primo soccorso stalking”, intende rafforzare le azioni volte a prevenire il fenomeno e, in particolare in questa occasione, anche a modificare il linguaggio utilizzato per raccontare fenomeni di violenza sulle donne».

Nel corso dell’incontro sono stati forniti i dati dell’Osservatorio rosa:

  • Donne ammazzate dall’inizio dell’anno: 120
  • Maltrattamenti all’interno di un “rapporto d’amore”: 85% nel 2012 (+3% rispetto al 2011)
  • Maggiore concentrazione di vittime: tra i 35 e i 54 anni (60%).

Pubblicato il

24 Novembre 2012, 17:31

Condividi sui social