21 Giugno 2017, 09:43
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CATANIA – Africa, culla della Umanità da cui tutto ebbe inizio. Strizza l’occhio sin dal titolo all’ormai acclarata ipotesi paleoantropologica delle grandi migrazioni, il festival di cultura africana Out of Africa che si svolgerà a Catania lunedì 26 e martedì 27 giugno. Un nome scelto per sintetizzare la volontà degli organizzatori e ideatori – Mario Gulisano, presidente dell’Associazione Darshan e Maurizio Cuzzocrea, presidente dell’Associazione AreaSud – di capire meglio il presente ripartendo dal passato.
«Non un festival su immigrazione o emigrazione – spiega il musicista catanese Mario Gulisano – parole che oggi purtroppo sembrano intimorire e creare imbarazzo, ma sulle migrazioni, spostamenti naturali che, nei secoli, hanno plasmato l’Umanità, le relazioni e lo sviluppo di tutte le civilità».
Il festival, alla sua seconda edizione, è nato da un’idea del musicista senegalese, catanese d’adozione, Jalì Diabate che ne cura la direzione artistica e sarà sul palco del concerto finale Inside Africa. Organizzata da Areasud e Darshan – in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica del Senegal in Italia, il Consolato della Repubblica del Senegal in Sicilia, l’Associazione Onlus “Balouo Salo-Un ponte per la vita”, la cooperativa Sociale Promidea e PopCult – la manifestazione rientra nella rassegna “Estate in città 2017” del Comune di Catania e si snoderà tra Palazzo della Cultura e Palazzo Pedagaggi. Per due giorni, seminari, incontri, mostre, proiezioni e musica offriranno l’occasione di immergersi nella comprensione di fenomeni attuali e ripercorrere l’esperienza dell’umanità migrante.
«Abbiamo voluto – sottolinea il musicista e ricercatore calabrese (ormai di stanza a Catania) Maurizio Cuzzocrea – utilizzare un format in cui oltre alla musica, ambiente dove la contaminazione e l’integrazione avvengono da sempre in modo naturale, si potesse anche avviare un dibattito sull’opportunità e il valore delle migrazioni e dell’integrazione in tutti i settori».
IL PROGRAMMA
La due-giorni di Out of Africa si aprirà lunedì 26, alle ore 18 al Palazzo della Cultura, auditorium Concetto Marchesi, con la presentazione del progetto, alla presenza dell’ambasciatore della Repubblica del Senegal Mamadou Diouf, del console onorario Franco Ruggeri, del professore Sebastiano D’Urso (Università di Catania), dell’artista senegalese Baye Gaye e degli architetti Ignazio Lutri (presidente IN/Arch Sicilia) e Raoul Vecchio (presidente Associazione Balouo Salo).
Saranno inaugurate la mostra di fotografie “Negli occhi dei bambini” del fotografo calabrese Angelo Maggio e quella di pittura “Memory Dindinya” realizzata come laboratorio dai migranti ospiti del Centro di accoglienza di Mineo e diretto da Baye Gaye e Raoul Vecchio.
Alle 21, sarà proiettato, alla presenza dell’autore, il docufilm “A seafish from Africa – Il mio amico Banda” del regista bolognese Giulio Filippo Giunti (Italia, 2016, 62′) che racconta l’incontro e l’amicizia tra un europeo e un immigrato ghanese.
Martedì 27 giugno, alle ore 10 al Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Catania (Palazzo Pedagaggi), si terrà la Tavola rotonda, moderata Maurizio Cuzzocrea, con gli interventi della ricercatrice Daniela Lucia Rapisarda e dell’antropologo Fabio Fichera.
Nel pomeriggio, alle 18, il festival tornerà a Palazzo della Cultura per il seminario “Invasione? Testimonianze e progetti per l’integrazione”, con gli interventi di rappresentanti delle associazioni del Terzo Settore.
La sera, alle 21, nella Corte di Palazzo Platamone ci sarà la grande festa finale con Inside Africa, concerto di musica africana e contaminazioni (ingresso a pagamento) che vedrà sul palco, insieme con il virtuoso della kora Jalì Diabate, tra gli altri il cantante palestinese Faisal Taher, la formazione senegalese Johnny’s Family Project e la Piccola Orchestra del Liceo Musicale Turrisi Colonna (Senegal/Italia) composta dagli studenti che hanno partecipato al workshop di musica africana e che eseguiranno due brani originali di Diabate arrangiati per orchestra dal maestro Dario Siclari.
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21 Giugno 2017, 09:43