Pace Comune-Palermo calcio | Avanti tutta per il nuovo stadio

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27 Febbraio 2015, 06:00

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PALERMO – Scoppia la pace tra il Comune e il Palermo calcio e il progetto del nuovo stadio, targato Maurizio Zamparini, si fa adesso molto più concreto. Un feeling ritrovato ieri a villa Niscemi dove il sindaco Leoluca Orlando ha incontrato il figlio del patron friulano, Andrea, e l’a.d. rosanero Andrea Cardinaletti. Tema all’ordine del giorno la nuova struttura, ma anche la nascita di un punto Decathlon al Conca d’Oro. E dire che negli ultimi mesi il rapporto tra la società di viale del Fante e Palazzo delle Aquile sembrava essere giunto ai minimi termini: prima le dichiarazioni del patron friulano che lamentava i ritardi dell’amministrazione nell’approvazione del progetto, poi le risposte del primo cittadino sulla necessità di elaborarne uno ex novo.

La proposta del 2011, che prevedeva in pratica una compensazione urbanistica per la costruzione del nuovo stadio al posto del Velodromo, è stato infatti superata dalla legge che non prevede più questa possibilità. Da qui la necessità di rivedere l’intera proposta e ricominciare da capo l’iter. Come detto, ieri l’incontro tra Orlando e il figlio di Zamparini ha riaperto il canale del dialogo e da entrambe le parti filtra ottimismo per il buon esito delle trattative.

I tecnici del Comune e del Palermo sono già all’opera: il nuovo progetto verrà presentato solo fra un mese, al massimo un mese e mezzo, ma intanto comincia a trapelare qualche indiscrezione sulle intenzioni della società rosanero. Il club vorrebbe realizzare il nuovo impianto inglobando il Velodromo e non più abbattendolo, cosa che abbasserebbe i costi; inoltre viale del Fante sarebbe disponibile a farsi carico dei lavori di ristrutturazione dell’antico baglio San Gabriele, che ammontano a circa tre milioni di euro, chiedendo in cambio in affitto il piano terra della palazzina al Conca d’Oro per aprire lì il punto vendita Decathlon.

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Tutte voci non confermate, per carità, ma segnali di un ritrovato amore che porterebbe ad accelerare i tempi e a bruciare le tappe: il prossimo passo sarà la presentazione ufficiale del progetto e solo allora il Comune potrà esprimersi.

LE REAZIONI
“Ritengo che il tema del nuovo stadio in città debba essere sviluppato senza preconcetti, ma tenendo dentro il ragionamento anche la destinazione e l’utilizzo futuro dello stadio Barbera – dice Pierpaolo La Commare del Mov139 – può essere l’occasione di ripensare quell’area magari liberandoci di strutture nate come provvisorie e nel frattempo diventate definitive (vedi ex centro stampa) ed in ogni caso evitando assolutamente l’abbandono di una struttura storica come il vecchio comunale”.

“Si contano nell’ordine di qualche migliaio il numero di posti di lavoro del settore commerciale, andati persi negli ultimi anni a Palermo. Una delle cause più gravi l’apertura di tre grandi centri commerciali che ha provocato l’estinzione di tantissime attività piccole e medie spazzate via dalla potenza economica e strutturale dei mega centri”. Lo dice in una nota il consigliere del Pd Rosario Filoramo. “L’Amministrazione Comunale fa male a non considerare tale aspetto quando prende in considerazione il rilascio di nuove varianti urbanistiche dove allocare i grandi marchi della distribuzione – continua Filoramo – certamente la legge consente a nuovi soggetti di aprire nuovi grandi spazi di vendita, ma il Comune, proprio per la responsabilità sociale che dovrebbe contraddistinguere la sua azione, non deve concedere nuove varianti funzionali a tale scopo. Mi riferisco alla paventata apertura di un grande marchio della distribuzione di articoli sportivi nello spazio destinato al Centro di municipalità di quartiere presso Fondo Raffo. Ricordo che proprio il centro di municipalità fu la giustificazione di una mega-variante su area di verde storico e di vincoli paesaggistici, che ha consentito la costruzione del grande centro commerciale di Via Lanza di Scalea. Il Sindaco e l’Assessore al Patrimonio intervengano per appurare le cause dei ritardi, nella consegna e dopo nell’utilizzo dei locali del centro di municipalità, previsti nella convenzione quale ristoro alla cittadinanza per la durata di dieci anni, dei vantaggi derivanti al beneficiario della variante urbanistica. Subito si aprano i nuovi servizi alla cittadinanza previsti nel Centro. Sembra assolutamente paradossale che ancora una volta si consenta di prendere per il naso la pubblica amministrazione riprendendosi ciò che già dovrebbe essere a disposizione del quartiere, pensato quale via di accesso e integrazione al resto della città del quartere Zen-San Filippo Neri. Se tale scellerata scelta dovesse avere un futuro, con essa si chiuderebbe definitivamente un futuro normale e civile agli abitanti dello Zen. Con ciò confermo che pur non condividendone i vantaggi per la città, nessuno può impedire che il nuovo centro venga aperto in una delle aree commerciali (D2) presenti in città in prossimità dei grandi assi stradali”.

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27 Febbraio 2015, 06:00

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