03 Agosto 2017, 14:08
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PALERMO – Una notte da incubo, in cui i malviventi non hanno risparmiato nemmeno un bambino di due anni, figlio della coppia di liberi professionisti tedeschi che il 28 luglio è finita nel mirino di una banda di rapinatori. Per il commando sono arrivate le manette nel giro di pochi giorni: la polizia è infatti risalita ai presunti autori del colpo messo a segno in un appartamento di piazza Marina, nel centro storico.
La famiglia, compreso il piccolo, è stata narcotizzata e la gang ha avuto così il tempo di agire indisturbata, al punto da riuscire a scappare con soldi e oggetti per ventimila euro. Gli agenti della sezione Contrasto al Crimine Diffuso della squadra mobile, hanno fermato Antonino Di Fatta, pregiudicato palermitano di 19 anni, H.I., palermitano di 15 anni, B.M., marocchino di 14 ed hanno denunciato, per gli stessi fatti, D.B.S., palermitana di anni 24, F.F., di 15 e M.F., anche lui di 15 anni.
Nello stesso contesto, un quarto uomo, Z.R., cinese di anni 30, è stato, invece, denunciato per il reato di ricettazione, visto che i cellulari rubati erano stati rivenduti nel suo negozio. In base a quanto ricostruito dagli investigatori, i malviventi, nella nottata del 28 luglio si erano arrampicati lungo alcuni tubi di una palazzina ed appoggiandosi su una finestra con grate in ferro, avevano scavalcato la ringhiera di uno dei balconi dell’appartamento al primo piano.
E’ stato semplice: le finestre erano state lasciate aperte a causa del caldo intenso. Padre, madre e il bambino non si sono accorti di nulla. Sono stati narcotizzati e si sono resi conto di quanto accaduto soltanto al loro risveglio, quando hanno riaperto gli occhi erano storditi e sotto choc. I rapinatori erano fuggiti con vari documenti e carte di credito, un computer portatile, 3 telefoni cellulari, una fotocamera ed altri oggetti.
Da quella notte le indagini non si sono mai fermate. L’analisi dei filmati acquisiti dalle telecamere interne condominiali e di altre presenti all’esterno dell’abitazione, hanno permesso un primo identikit dei componenti del commando, formato da almeno sei persone, tra cui una giovane con un grosso tatuaggio sulla spalla. Nei pressi dell’edificio, inoltre, i poliziotti hanno trovato per terra due flaconi di farmaci, contenenti benzodiazepine, sostanza solitamente impiegata come anestetico generale per indurre sonnolenza o mantenere il sonno.
Le indagini hanno poco dopo permesso di individuare una ragazza che corrispondeva a quella immortalata dalle telecamere: tramite i suoi contatti e le sue frequentazioni, gli investigatori hanno rintracciato i presunti complici, compreso Di Fatta, che ha ammesso le sue responsabilità e ha riferito di aver venduto gli smartphone al commerciante cinese.
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03 Agosto 2017, 14:08