26 Febbraio 2022, 11:08
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Un’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Catania scopre un mondo oscuro fatto di abusi e subdoli raggiri. Un quindicenne abbindolato da un siracusano 65enne, oggi in manette, sarebbe diventato un oggetto sessuale in cambio di denaro. Ogni prestazione o video pedopornografico sarebbe stato pagato dai 50 ai 200 euro. Il minore, sentito dagli investigatori, avrebbe minimizzato quanto accaduto: un fatto che fa comprendere quanto il ragazzo fosse stato irretito dal 65enne. L’inchiesta è partita dopo la segnalazione della casa famiglio dove l’adolescente era ospite: a insospettire la consegna dei soldi al giovane. La polizia che ha condotto le indagini – con il coordinamento della Dda di Catania – hanno scoperto scambi di messaggi, video e foto hot tra l’indagato e il quindicenne. L’arrestato sarebbe stato un vecchio amico della famiglia di origine del giovane e li avrebbe anche sostenuti economicamente in alcuni casi di difficoltà. Potrebbe essere stata questa ‘la molla’ su cui l’uomo è riuscito a far leva per convincere il ragazzino ad accettare questo gioco di abusi. Inoltre l’uomo avrebbe fatto credere al giovanissimo di essere ‘innamorato di lui’.
L’uomo – ora agli arresti domiciliari – è accusato di aver compiuto “atti sessuali con un ragazzo minorenne di 15 anni, con cui conviveva, e di cui si prendeva cura, palpandogli – si legge in una nota firmata dal procuratore di Catania Carmelo Zuccaro – le parti intime in cambio di somme di denaro”. L’inchiesta, delegata alla Squadra Mobile di Siracusa, è stata complessa e articolata. Il gip ha emesso l’ordinanza di custodia ritenendo le prove fornite dagli inquirenti fondate. Gli abusi sarebbero cominciati quando l’uomo frequentava la famiglia del ragazzo con la scusa di aiutarli. Poi, quando il minore era finito in comunità, non avrebbe mollato la presa. Ed è in quel momento che sarebbe cominciata la relazione ‘social’. Il 65enne inviava video ‘sessualmente espliciti’ e lo stesso avrebbe preteso da ragazzo, sempre dietro compenso in contanti. I poliziotti hanno analizzato “memorie informatiche, video, foto, dialoghi”, ma hanno anche ascoltato testimoni. Inoltre sono riusciti a leggere i diari dove il minorenne si sfogava e raccontava senza filtri. Una vicenda delicata che è sfogliata con l’arresto del 65enne che ora dovrà affrontare le altre fasi investigative e processuali con il contraddittorio delle parti.
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26 Febbraio 2022, 11:08