Palagonia: riabilitato il consigliere condannato, si ricandida - Live Sicilia

Palagonia: riabilitato il consigliere condannato, si ricandida

Salvatore Minore ha patteggiato, nel 2018, una condanna per porto abusivo di arma da fuoco. Corre di nuovo per il Consiglio comunale.
AMMINISTRATIVE 2022
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PALAGONIA – Candidato, eletto, arrestato, condannato, sospeso, riabilitato e, adesso, ricandidato. È la parabola di Salvatore Minore, ex consigliere comunale di Palagonia che, oggi, tenta di nuovo la corsa per il municipio palagonese dopo la sospensione ordinata dalla prefettura, nel corso della consiliatura uscente. Minore aveva patteggiato una condanna a un anno e otto mesi con l’accusa di porto abusivo di arma da fuoco: i carabinieri palagonesi lo avevano fermato a un posto di blocco e, nella sua auto, avevano trovato una pistola a salve modificata.

Il patteggiamento gli era valso, il 10 maggio 2018, la sospensione dalla carica di consigliere disposta dalla prefettura di Catania in virtù della legge Severino, che prevedeva l’applicazione di questa misura per reati in materia di armi. Così Minore era uscito dalla porta del Comune palagonese e non aveva più fatto rientro. Né avrebbe potuto farlo, considerando che quella condanna è una delle cause di incandidabilità previste dalla stessa norma. Eppure, il suo nome è il settimo della lista Salvo Astuti sindaco, l’ammiraglia del primo cittadino uscente che tenta la riconferma alle elezioni amministrative 2022.

“Non ha diritto a farmi queste domande”, dice sbrigativamente il candidato, raggiunto al telefono da LiveSicilia. “Il processo di riabilitazione è andato a buon fine”, spiega invece Giuseppe Grasso, avvocato di Salvatore Minore. L’ottenimento della riabilitazione permette di sospendere gli effetti delle pene accessorie comminate con la condanna: nel caso di Minore, la sua incandidabilità alle elezioni. Un bel problema per un palagonese con la passione con la politica, adesso alla sua terza candidatura alle comunali.

“L’istanza è stata presentata nel 2021 – prosegue Grasso – e ha avuto esito positivo circa un paio di mesi fa. Si tratta di un procedimento documentale, che non prevede discussioni tra le parti, e che può essere avviato dopo che è stata scontata la condanna. A quel punto si può chiedere al tribunale di Sorveglianza di ottenere la riabilitazione. Che è stata concessa e non è stata impugnata dalla procura generale”. Per questo motivo, dunque, la legge Severino smette di doversi applicare e lui può affrontare questa tornata elettorale.

“Il consigliere ha commesso un errore in passato e lo ha scontato – afferma Salvo Astuti, che ha voluto Minore nella lista a suo sostegno – Il tribunale lo ha riabilitato, io ho visto la sentenza. So che non ci sono state obiezioni dalle forze dell’ordine o dalla procura: è una cosa che è successa e rispetto alla quale lui vuole andare avanti”. Il sindaco Astuti poi aggiunge: “Paradossalmente, proprio in virtù di questo provvedimento del tribunale, lui è l’unico per cui c’è stata una approfondita verifica della condotta“.

Per tutti i candidati al Consiglio comunale, infatti, la commissione elettorale circondariale è chiamata a verificare l’idoneità alla partecipazione alla competizione elettorale. Ma unicamente controllando la presenza dell’autocertificazione che attesta l’inesistenza di cause che possano impedirla. Eventuali controlli successivi, ove necessari, spettano alla prefettura di Catania.

Il Comune di Palagonia è certamente un osservato speciale da parte dell’opinione pubblica, per via degli scandali del palazzo di città. L’ultimo, in ordine di tempo, riguarda l’arresto dell’ex assessore Antonino Ardizzone, avvenuto a gennaio 2022, con l’accusa di concorso nell’omicidio di Francesco Calcagno, avvenuto nel 2017. Questo assassinio sarebbe collegato a quello del consigliere comunale Marco Leonardo, freddato ad agosto 2016 in un bar del paese proprio da Calcagno. Per gli inquirenti, Ardizzone avrebbe fatto da tramite con i killer di Calcagno per vendicare la morte di Leonardo. Fatti di sangue e di armi, in un territorio che si avvicina al voto con grande peso sulle spalle.


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