15 Marzo 2022, 06:40
5 min di lettura
PALERMO – Il Palazzo di ‘comando’ della città, spesso, è lo specchio della città stessa. Palazzo delle Aquile ad oggi, purtroppo, rappresenta una Palermo che ha bisogno di numerosi interventi, proprio come il Palazzo che necessita di un “intervento urgentissimo” come scritto da Riccobono, ingegnere del Comune di Palermo, in data 22 dicembre.
Nella relazione si parla di problemi strutturali all’intero Palazzo, perché da un momento all’altro un vetro del tetto potrebbe cadere e causare gravi danni, così come potrebbero crearli le numerose infiltrazioni di acqua che raggiungono la corte interna del Palazzo. Nel Palazzo sono presenti macchie d’umidità che “convivono” con corpi illuminati. Numerose altre infiltrazioni si registrano dal piano V° al piano II°; queste infiltrazioni hanno, purtroppo, rovinato alcune opere d’arte presenti all’interno del Palazzo stesso che, ad oggi, non è ancora chiaro se potranno essere recuperate.
La relazione, inviata a Dario Di Gangi, Capo Area Tecnica della Rigenerazione Urbana, Maurizio Pedicone, Dirigente del Servizio Edilizia Pubblica, e all’assessore della Rigenerazione Urbana Maria Prestigiacomo parla di ‘richiesta intervento urgentissimo’, ad oggi, “dopo più di due mesi – dichiara il consigliere Inzerillo -, nessun provvedimento è stato preso e mi chiedo come mai se questa richiesta era, appunto, urgentissima“.
Durante questa ‘ricognizione’ l’ingegnere incaricato del controllo ha notato che “i danni al tetto non erano imprevedibili, così come non è da considerare improvviso e che sarebbe bastato un controllo per evitare che ciò accadesse“. I controlli, però, venivano effettuati dagli impiegati comunali. Da qualche mese, dopo la decisone di un dirigente comunale si sono interrotti. Proprio nei tetti, si legge nella relazione, sono state notante delle “infiltrazioni che sembrano potersi attribuire ad un tubo corrugato posizionato in corrispondenza di un tubo pluviale di ridotta sezione che non riesce a raccogliere l’ampia superficie di acqua meteorica della terrazza di copertura“.
“Le numerose infiltrazioni hanno anche rovinato alcuni parametri murari e lignei di pregio che – conclude la relazione – andrebbero segnalati ai progettisti dell’Accordo Quadro“.
Proprio di sicurezza carente parla il consigliere Gianluca Inzerillo, capo gruppo di Sicilia Futura: “La sicurezza viene prima di ogni cosa. Non è possibile, per noi consiglieri, per gli impiegati del comune o i semplici visitatori, mettere a repentaglio la salute entrando dentro il Palazzo di città che, vista la storia e quello che rappresenta, andrebbe salvaguardato. Ripeto, vorrei capire perché non si è intervenuti per chiudere immediatamente il Palazzo o provvedere a metterlo in sicurezza“.
Il Palazzo, come previsto nell’Accordo Quadro, necessita di opere di restauro che sono state assegnate ufficialmente lo scorso maggio, tramite un bando e numerosi ricorsi. Queste opere avranno un costo di circa 6 milioni di euro e ad eseguirli sarà l’impresa l’Ati Co.San. Srl.
Ad oggi i lavori, che sarebbero dovuti partire a maggio, non hanno preso il via e dovrebbero durare circa 4 anni dal momento dell’avvio.
Le opere che dovranno essere effettuate secondo l’Accordo Quadro:
– Piano Terra: Sale della Deputazione
Ridefinizione del volume originario del vano con eliminazione del tramezzo di superfetazione e della adiacente scala di collegamento al piano superiore; rimessa in luce e restauro delle decorazioni parietali occultate e restauro dei soffitti lignei decorati e delle porte decorate; manutenzione delle pavimentazioni.
– Piano Terra: Boiseries
Restauro dei soffitti con elementi lignei di pregio decorati, dei rivestimenti in legno e del mobilio fisso; restauro delle porte, manutenzione delle pavimentazioni.
– Piano Terra: Sala Rostagno
Riconfigurazione della quota di pavimentazione, con realizzazione di massetto allegerito (igloo), per riportare l’ambiente a livello dell’atrio centrale, e conseguenti riconfigurazioni degli accessi; eliminazione dei “ballatoi” interni incongruenti con la nuova sistemazione, chiusura bucature ed accessi non più utilizzabili.
– Piano Terra: Portineria – accesso al rifugio
Nuova configurazione dei vani con ampliamento della portineria e rimodulazione del secondo accesso al rifugio antiaereo interrato in prosecuzione della scala esistente, attualmente tombata, e chiusura a raso, con pavimento , della scala di accesso attuale che diparte dalla portineria; predisposizione della nuova piattaforma elevatrice per il superamento delle barriere architettoniche dalla quota zero della portineria sino al corridoio di piano terra, lato sx, al fine di eliminare l’attuale montascale dall’ingresso monumentale.
– Piano Terra: Accesso laterale da Via S. Caterina
Restauro dei portali lapidei decorati di accesso alle Sale Rostagno e Archivio e delle lapidi sulla medesima parete settentrionale.
– Piano Terra: Atrio centrale
Rimozione accurata delle tinteggiature superficiali incongrue e successivi interventi di ripristino/ restauro delle patine pittoriche originarie, compreso ballatoio; manutenzione e ripristino di infissi. Restauro del lucernaio con sostituzione dei vetri, miglioramento del sistema di aggancio degli stessi, trattamenti delle superfici metalliche.
Restauri del portale barocco, delle lapidi e delle emergenze artistiche.
– Piano Secondo: Sala delle Lapidi
Smontaggio e ricovero a deposito degli arredi lignei (scranni) della Sala Consiliare, unitamente alle pedane di appoggio alla base. Demolizione del tratto di solaio a copertura della scala di accesso posteriore (pubblico) e liberazione del vano finestra lato Piazza Bellini. Restauro del soffitto ligneo decorato, della fascia parietale adiacente e della cornice. Restauro del pavimento originale in tarsie di marmo. Interventi sulle superfici parietali e pulitura delle lapidi. Rimozione e pulitura delle tende fuori opera. Restauro del lampadario centrale.
– Perimetro esterno del Palazzo
Revisione dei pozzetti di recapito e smaltimento delle acque bianche/nere, realizzazione di nuovi pozzetti alla base e delle relative porzioni terminali dei nuovi pluviali incassati nei prospetti, secondo quanto previsto in funzione della successiva riconfigurazione delle coperture.
– Copertura
Dismissione e smaltimento degli impianti termici e idrici non più funzionanti, revisione e riparazione delle infiltrazioni.
Pubblicato il
15 Marzo 2022, 06:40
vai a questa pagina