24 Settembre 2021, 15:53
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“Ognuno vada dove vuole andare, ognuno invecchi come gli pare ma non raccontare a me che cosa è la libertà”. Il deputato siciliano Erasmo Palazzotto aderisce a “Prossima” e, pur senza tessera del Pd in tasca, si appresta a combattere la battaglia per definire l’identità del campo progressista.
Palazzotto, tra i fondatori a livello nazionale dell’area aperta al mondo della società civile e dei movimenti che stanno fuori dai democrats, parte da una amara considerazione sulla fine di quella che un tempo si sarebbe chiamata “la spinta propulsiva” della sinistra solitaria. E’ cambiata la fase, insomma. Il deputato (che mesi addietro ha divorziato con Sinistra Italiana) spiega a Live Sicilia le ragioni della sua decisione di aderire a Prossima senza avere la tessera dei dem in tasca. “Si è esaurita la possibilità che la sinistra si organizzi come soggettività autonoma fuori dal Pd cioè le condizioni politiche di oggi e la destra con la quale ci confrontiamo richiedono un ragionamento unitario a livello di campo”, argomenta. “E il Pd è il principale attore di questo campo, credo si debbano mettere insieme tutte le energie che ci sono a sinistra per incidere in quel dibattuto. In particolare rispetto al futuro di Palermo e quello della Sicilia”, continua. E dice a chiare lettere: “Non capisco perché io e Provenzano che la pensiamo allo stesso modo dobbiamo fare due strade separate invece che un unico percorso per rinnovare la sinistra”.
“Prossima”, fresca di battesimo palermitano, vede tra i principali promotori a livello regionale il deputato Antonello Cracolici. Una casa troppo piccola per entrambi? Palazzotto non lo pensa affatto. “Penso che l’obiettivo che oggi una persona di sinistra debba porsi è come battere la destra. L’ultimo dei miei problemi è Cracolici. Avremo bisogno di lui e di tanti altri per vincere questa sfida”, dice. E poi mette le mani avanti. “E’ chiaro che se Prossima diventa l’ennesima corrente del Pd che presenta le stesse facce e ripropone le stesse dinamiche non andiamo da nessuna parte. Io e Cracolici abbiamo storie diverse, Prossima sarà il luogo nel quale ci confronteremo e sono sicuro che troveremo spazi per incidere sul progetto politico che si presenta davanti a noi. Io aderisco a Prossima portando il mio percorso politico e i valori in cui credo”, aggiunge.
La partita siciliana sarà perciò fondamentale. “I valori in cui credo oggi mi portano a dire che serve costruire una grande alleanza con 5 stelle in Sicilia, serve farlo adesso, senza temporeggiare e aspettare l’esito dell’elezione del presidente della Repubblica. Ci serve un patto e definire l’identità di questa alleanza attraverso un processo di selezione democratica che non riguarda soltanto la scelta del candidato presidente, ma la chiamata di tutta una serie di mondi, persone e intelligenze oggi ai margini della politica siciliana”, aggiunge aprendo alle primarie. “Uno strumento utile”, dice Palazzotto. Poi un passaggio inevitabile sulla candidatura di Claudio Fava da mesi sul piatto della bilancia.
“Fava è stato il vero grande oppositore di Musumeci, per questo tra i papabili campo è a mio avviso il candidato migliore e il più credibile per battere la destra, prima però serve un patto e poi programmi e candidato: le primarie sono uno strumento e la Sicilia può essere un laboratorio nazionale”, argomenta. Lo stesso vale per le Agorà democratiche in termini di selezione della classe dirigente. “Per rinnovare la classe dirigente e il Pd le Agorà democratiche sono il campo di battaglia e Prossima lo strumento per affrontare la sfida”, argomenta.
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