PALERMO – Il giudice per l’udienza preliminare Marco Gaeta deciderà il 12 marzo. Quel giorno Gianfranco Miccichè saprà se sarà rinviato a giudizio o prosciolto.
L’ex presidente dell’Ars e il suo ex autista Maurizio Messina sono imputati per peculato, falso e truffa. Messina ha scelto il rito abbreviato (il via libera arriverà alla prossima udienza), mentre Micciché in caso di rinvio a giudizio opterà per l’ordinario.
Secondo il procuratore aggiunto Paolo Guido e i sostituti Claudia Ferrari, Eugenio Faletra e Maria Pia Ticino, il politico avrebbe usato l’auto blu per fini non istituzionali, né di rappresentanza: dal trasporto di medicinali e piante ai passaggi dati a conoscenti e amici. Sono 33 i viaggi contestati.
In alcuni casi Miccichè avrebbe firmato i fogli di missione presentati dall’autista in modo che ottenesse rimborsi per trasferte mai fatte. L’ex deputato regionale di Forza Italia approdato al Gruppo Misto aveva spiegato di avere agito in buona fede.
In base alla ricostruzione della guardia di finanza, tra l’11 gennaio e il 10 novembre dell’anno 2023, i due imputati avrebbero truffato l’Ars (che oggi si è costituita parte civile) dichiarando una serie di “missioni fantasma” per 10.736,75 euro. L’autista si sarebbe fatto pagare 10.822,02 euro di servizio – per 209 ore e 20 minuti – mentre in realtà avrebbe trascorso del tempo anche in una sala slot.
Il 12 marzo, dopo i pubblici ministeri, prenderanno la parola gli avvocati Grazia Volo e Francesco Sacco.