Palermo a casa di Luca

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12 Luglio 2012, 07:59

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Lo studio privato del sindaco a Villa Niscemi è un tesoro di cultura e ricchezza. Ci sono antichissimi volumi, tra i più disparati. Diritto pubblico francese. Rare monografie. Pezzi di antiquariato. Si dice che abbiano un valore sull’unghia di circa quattrocentomila euro. Ma il significato metaforico è inestimabile. Partiamo da qui, raccontando una delle ultime domande e delle ultime risposte di una lunga intervista a Leoluca Orlando. La suggestione è forte: perché abbiamo smarrito la strada della cultura e della bellezza? Lui, il protagonista del colloquio, insiste sui concetti che, in molte occasioni, hanno rappresentato il suo cavallo di battaglia. “Perché a Palermo manca l’etica della convenienza”.

Sulla scrivania, un sigaro annerito e un gadget rosanero. Chiacchierata a microfono spento e taccuino chiuso: “Quando sono arrivato qui, il tavolo e le sedie erano addossate al muro, come se non ci fosse bisogno di utilizzarle. Al posto dell’orologio che io ho recuperato c’era un buco. E c’era un orrendo e gigantesco televisore. Mi sono messo a urlare e ho chiamato il capocommesso. Credeva che volessi una tv più grande. E io ho urlato di più, per farlo portare via”.

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Insomma, Orlando ha cominciato le pulizie da casa sua. Da Villa Niscemi che risplende sotto la sorveglianza di oche molto aggressive. Siamo andati “a casa di Luca” per provare a riprendere i pensieri e le parole dell’uomo che – qualunque sia l’antipatia o la simpatia che suscita – ha il compito immane di salvare la Concordia, con tutti i cittadini a bordo. Diversa la carne al fuoco, che potete assaggiare nel dettaglio in una cronaca di Roberto Immesi. Dalle partecipate, alla Fiera che torna nell’orbita del Comune, alle minuscole drammatiche questioni poste dai nostri lettori che hanno ricevuto un’indicazione, un programma, una promessa di soluzione.

Naturalmente non basta l’enunciato. Sarà necessario che le parole diventino atti vivi e misurabili, nel corpo di una città moribonda. Sarà utile evitare contraddizioni, per muoversi dentro un percorso di assoluta trasparenza. Vigileremo, come le oche.
Livesicilia – un giornale giovane con un’anima antica, come i desideri di Palermo e i libri di Villa Niscemi  – un risultato l’ha già raggiunto. Una linea diretta col Palazzo. Il volto di chi amministra non è più coperto da una maschera. Ed è solo il passo d’avvio.

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12 Luglio 2012, 07:59

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