Palermo, aggredito con calci e pugni un medico del Policlinico - Live Sicilia

Palermo, aggredito con calci e pugni un medico del Policlinico

La vittima ha riportato diverse fratture, per guarire avrà bisogno di 40 giorni
L'AGGRESSIONE
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PALERMO – Un altro medico è stato aggredito in un ospedale a Palermo. Si tratta di Salvatore Petta, gastroenterologo del Policlinico, picchiato selvaggiamente da due uomini che gli hanno provocato diverse fratture e una prognosi di 40 giorni.

L’aggressione risale a ieri, quando una donna ha chiesto chiesto di entrare in reparto fuori dall’orario consentito per visitare la figlia ricoverata. Di fronte al rifiuto opposto dai sanitari la donna è tornata accompagnata dal fratello e dal marito, che hanno cominciato a picchiare con calci e pugni il medico. Uno degli aggressori, poi identificati dalla polizia, ha anche lanciato una scrivania.

“Un episodio grave e ingiustificabile – ha sottolineato il commissario straordinario dell’AOUP Alessandro Caltagirone -. Esprimo la mia personale vicinanza e solidarietà al professionista aggredito. Di certo in questa occasione la dinamica dei fatti ha favorito l’ingresso degli altri parenti e la conseguente aggressione. L’AOUP è presidiata dai servizi di vigilanza, ma non è possibile in modo assoluto controllare tutti coloro che transitano nei viali interni, tanto più chi, come in questo caso, ha il passaggio favorito da un parente all’interno. Condanniamo con fermezza ogni atto di violenza e valuteremo – atto che spetta all’Azienda – di costituirci parte civile nel procedimento penale che verrà determinato”.

“Le gravissime carenze di organico nei pronto soccorso siciliani espongono i medici a turni massacranti che non consentono il rispetto della normativa sui riposi né la fruizione delle ferie obbligatorie con conseguente incremento del rischio clinico – affermano i sindacati di categoria che annunciano in una nota di avere indetto lo stato di agitazione -. Ad oggi, come viene esposto dai direttori dei pronto soccorso della regione mancano 372 dirigenti medici sul totale di quelli previsti dalle dotazioni organiche – aggiungono – Una gravissima situazione che mette a rischio la sicurezza delle cure dei cittadini”.


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