Palermo, operatori 118 aggrediti due volte: "Atti di pura follia"

Operatori del 118 aggrediti due volte, Genco: “Atti di follia, siamo stanchi”

L'ennesimo caso a Brancaccio

PALERMO – “Ancora una volta è stato messo a repentaglio il nostro lavoro, ancora una volta è stata messa a rischio l’incolumità dei nostri operatori. Siamo davvero stanchi, questi sono atti di pura follia”. Parole amare, quelle di Fabio Genco, direttore della centrale operativa del 118 della Sicilia Occidentale che interviene sull’ennesimo episodio ai danni dei sanitari. E’ avvenuto a Brancaccio, a poca distanza dal centro commerciale Forum, dove una donna è stata colta da un malore in strada.

I soccorsi

La richiesta d’intervento in via Carlo Gulì è giunta in centrale da parte dei familiari. “L’ambulanza è arrivata sul posto otto minuti dopo, ma i soccorritori sono stati subito aggrediti”, racconta Genco. Come nella maggior parte dei casi accade, i parenti della donna si sono scagliati contro i sanitari accusandoli di essere arrivati in ritardo.

La seconda aggressione

“Hanno sferrato calci e pugni – prosegue Genco – ma nonostante ciò la paziente è stata trasportata al Buccheri la Ferla, mentre con un altro nostro mezzo sono stati soccorsi gli operatori feriti. Dovevano farsi refertare, ma sono stati aggrediti per la seconda volta in ospedale”.

La violenza è infatti proseguita. I parenti della donna, una volta giunti nella struttura di via Messina Marine, hanno di nuovo preso di mira i due soccorritori, provocando caos all’ingresso del nosocomio. E’ stato così chiesto l’intervento dei carabinieri che una volta sul posto hanno riportato la situazione alla calma e hanno identificato denunciato a piede libero uno dei familiari della donna.

La paziente trasferita al Civico

Quest’ultima, dopo essere stata sottoposta a una Tac, è stata trasferita al Civico ed è stata ricoverata per un’emorragia cerebrale nel reparto di Neurorianimazione. “Questi episodi non sono più tollerabili – sottolinea Genco – è davvero snervante lavorare per salvare delle vite quando si viene ostacolati a livelli del genere. I nostri operatori non possono rischiare di finire ogni volta al pronto soccorso, è paradossale. Serve rispetto, ne va della vita stessa di chi soccorriamo”.

L’episodio si è verificato a pochi giorni da un’altra aggressione nei confronti del 118. Il 4 aprile l’autista di un’ambulanza è stato picchiato in via Perpignano dal paziente che aveva poco prima soccorso. E’ dovuta intervenire un’altra ambulanza: la vittima ha infatti riportato una ferita al volto, curata poi in ospedale nel reparto di chirurgia plastica, e la frattura di un dito.

“Non è possibile soccorrere i pazienti e finire noi in ospedale”

“Siamo stanchi di subire queste aggressioni – dicono gli autisti e i soccorritori del 118 -. Ci dicono che saranno messe in campo le bodycam, ma chiediamo anche una campagna di sensibilizzazione. Non è possibile soccorrere i pazienti e ritrovarci noi in ospedale”.

I sindacati: “Più tutela per gli operatori”

Sono intervenuti anche i sindacati: “Ancora una volta – dicono Giuseppe Badagliacca, Mario Manzo e Claudio Dolce Csa Cisal – siamo costretti a denunciare un episodio di inaccettabile violenza contro chi, ogni giorno, si dedica con dedizione e professionalità alla tutela della salute pubblica. Esprimiamo la nostra piena solidarietà ai colleghi coinvolti e chiediamo con forza maggiore tutela e rispetto per tutto il personale del 118”.


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