L’incubo Palermo-Agrigento| Sulla 121 tre vittime in un mese

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07 Febbraio 2020, 13:16

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PALERMO – Sorpassi folli, cantieri, limiti di velocità non rispettati. Lo scorrimento veloce Palermo-Agrigento fa un’altra vittima e gli automobilisti piombano nuovamente nell’incubo. Nel giro di un mese le vittime sono state tre: un bilancio drammatico sulla 121 che da tempo ormai è stata soprannominata ‘la strada maledetta’, con tratti particolarmente critici per chi la percorre. E su entrambe le direzioni.

Nella zona di Misilmeri si registra il maggior numero di incidenti: ultimo, in ordine di tempo, quello che ha coinvolto quattro mezzi e d è costato la vita ad un uomo. E’ successo ieri pomeriggio, quando in un rocambolesco incidente la Fiat Idea di Francesco Tavolacci si è per lui trasformata in una trappola. Per estrarlo dal groviglio di lamiere è stato necessario l’intervento dei vigili del fuoco. Poi l’anziano è morto in ambulanza, durante la disperata corsa verso l’ospedale.

L’ennesimo tragico episodio che alimenta l’allarme sicurezza sulla statale, soprattutto da parte di chi, per motivi di lavoro, la percorre quotidianamente. Gli automobilisti puntano il dito contro cantieri e limiti di velocità puntualmente non rispettati, in seguito ai quali percorrere la Palermo-Agrigento diventa un’impresa. La maggior parte degli incidenti, in base a quanto rilevato dalla polizia stradale negli ultimi mesi, si verifica nel tratto occidentale dello scorrimento veloce.

“Distrazione e alta velocità – spiegano – sono tra i fattori che incidono di più. Gli automobilisti spesso superano i limiti di settanta e novanta chilometri orari sulla statale, a ciò si aggiunge la frequente e rischiosa abitudine di invadere la carreggiata opposta”. E la situazione non è migliore da Lercara Friddi in poi, zona di competenza dei carabinieri.

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“Guido con la paura addosso, e noto sorpassi pericolosissimi – dice Paolo Lo Monaco, un agente commerciale – . Tra i tratti ‘ad alto rischio’ c’è sicuramente quello nei pressi di Villabate, proprio all’altezza della grande curva. Lì anche l’entrata e l’uscita dei mezzi dalla carreggiata laterale avviene frequentemente senza alcuna precauzione. Inoltre – conclude – sarebbe necessaria l’installazione degli autovelox per scoraggiare scambia questa strada per un autodromo”.

Ed è proprio nei pressi di Villabate che il 7 gennaio hanno perso la vita altri due uomini: Simone Pipitò, salumiere quarantenne palermitano, si stava recando a Belmonte Mezzagno per lavoro quando si è scontrato con l’auto guidata da Serafino Colucci, 69enne di San Biagio Platani, nell’Agrigentino. Tre croci sull’asfalto sulla stessa strada dall’inizio del 2020, che alimentano un bilancio già drammatico a livello regionale.

E a lanciare l’allarme sono anche i sindacatI: “Ancora sangue sulle strade siciliane che vengono sempre più sventrate per l’avvio di lavori e che restano poi, nella maggioranza dei casi, opere incompiute – dicono i segretari generali della Filca Cisl Palermo Trapani, Francesco Danese, della Fillea Cgil Palermo, Piero Ceraulo e della Feneal Uil Tirrenica, Pasquale De Vardo -. “Chiediamo pertanto al ministero del Lavoro di velocizzare l’approvazione della proroga della cassaintegrazione straordinaria, che scadrà il prossimo 10 febbraio, in attesa di ulteriori sviluppi sul cantiere , perché il rischio è che paghino il conto come al solito cittadini e lavoratori. Sulla Palermo-Agrigento si sono sprecate tante promesse di completamento, ma alla luce del totale abbandono in cui versa il cantiere, si è riscontrata solo la totale indifferenza delle istituzioni”.

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07 Febbraio 2020, 13:16

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