18 Marzo 2017, 11:03
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PALERMO – Un bilancio in attivo nonostante un crollo dei ricavi e la netta diminuzione delle plusvalenze. Il Palermo chiude con un saldo positivo di poco inferiore ai 400mila euro l’esercizio sino al giugno 2016. Un dato che va in controtendenza rispetto alle difficoltà palesate negli ultimi mesi dal club di viale del Fante e che viene presto spiegato con la cessione del marchio U.S. Città di Palermo a una società lussemburghese, la Alyssa S.A., di cui si sa ben poco. Un’operazione da 40 milioni, comunque dilazionati, che ha permesso alla società rosanero di evitare una chiusura in passivo.
Come si accennava in precedenza, i ricavi sono drasticamente calati: un 38 per cento in meno che ha comportato una rinuncia a 24 milioni rispetto all’esercizio precedente. Si registra, inoltre, un crollo delle plusvalenze: da 38,6 milioni (complice la cessione di Dybala) si è passati ad appena 5,9 milioni. Quasi 4,5 milioni, invece, sono stati impiegati per i diversi allenatori che si sono alternati sulla panchina rosanero nella passata stagione: un capitolo di spesa mal gestito, a conti fatti. Cala il costo del personale, così come si evidenzia un taglio ai premi per i giocatori.
Continuano a recitare un ruolo fondamentale i diritti multimediali, con gli introiti televisivi a fare la parte del leone: poco più di 35 milioni incassati dal Palermo, per un complessivo 63 per cento del fatturato. Stando ai dati riportati da “Calcio e Finanza”, la voce commerciale vale l’11 per cento, a dimostrazione della necessità di puntare su un rilancio del brand. Il vivaio è un capitolo di spesa irrisorio (2%), nonostante gli ottimi risultati raggiunti dalle selezioni giovanili. Bilancio in attivo, dunque, ma rimane necessità di immettere liquidità nelle casse del Palermo. Baccaglini è avvisato.
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18 Marzo 2017, 11:03