PALERMO – Vivo per miracolo lo scorso dicembre, arrestato oggi per droga. Antonino Fragali, 43 anni, fa parte dell’elenco dei coinvolti nel blitz antidroga della polizia a Brancaccio. Da qualche anno Fragali assieme alla sua famiglia ha lasciato la propria casa allo Zen per trasferirsi nella periferia opposta.
Erano drammatiche le immagini che hanno portato all’arresto di Francesco Lupo per il tentato omicidio di Fragali, che alle 9:24 del 22 dicembre fu ferito davanti al cimitero dei Rotoli. Era andato a fare visita alla tomba del padre.
La Procura ritiene che Fragali sia il promotore, assieme a Matteo Testa, dell’associazione che riempiva di droga Palermo e altre città siciliane. Due anni fa in un box a Ciaculli, che sarebbe riconducibile all’indagato, furono trovati nove chili di cocaina.
Sempre due anni fa venne sequestrata una busta con 56.000 in contanti che Salvatore Schirò, anche lui arrestato oggi, avrebbe ricevuto da Fragali.
Per il tentato omicidio davanti al camposanto si indaga sul movente, ricondotto al duplice omicidio del padre e del fratello di Lupo assassinati nel 2019 dal cugino di Fragali, Giovanni Colombo. Fragali fu colpito al torace e al gluteo. Lo operarono a Villa Sofia, rimase vivo per miracolo. Lupo era arrivato in macchina assieme ad altre due persone ancora non identificate.
Da allora la famiglia Fragali ha lasciato lo Zen e vive a Brancaccio “proprio per evitare – raccontò un parente – che la nostra presenza, e soprattutto quella dei nostri figli, possa ingenerare in qualche familiare della famiglia Lupo desideri di vendetta”.