Cronaca

Palermo, è stata inaugurata la palestra popolare Pino Puglisi

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04 Gennaio 2025, 17:57

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PALERMO – E’ stata inaugurata nel pomeriggio, nel quartiere Danisinni di Palermo, la palestra popolare Pino Puglisi, che si trova in uno spazio adiacente alla chiesa di Sant’Agnese.

Lo spazio fa parte di un progetto più ampio, in itinere, che vedrà sorgere, oltre al centro sportivo, anche un villaggio circolare, con botteghe e laboratori artistici rivolti ai residenti del quartiere.

Una incubatrice sociale

“La nostra comunità – spiega fra Mauro Billetta, parroco della chiesa di Sant’Agnese – cerca di fare da incubatrice tra tante realtà che vogliono riscattarsi ed esprimersi. La palestra popolare padre Pino Puglisi rientra all’interno di questo progetto”.

Vi saranno però anche laboratori curati dalla cooperativa Dare, che si occupa di ecosostenibilità, poi l’atelier artistico curato da Igor Scalisi Palminteri studierà i prospetti delle case – prosegue – per colorarli e far sì che tutta la piazza possa diventare un’oasi paesaggistica di bellezza”.

Il progetto

La palestra è stata realizzata su un progetto portato avanti dalla Fondazione Azimut, da Maurizio Abbate e da alcuni allenatori attivi nel mondo del box e del Muay Thai, tra questi Alessandra Giglio, Tito e Martina Mazzola.

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All’interno dello spazio infatti non si praticherà soltanto la disciplina della box ma anche quella del Muay Thai. “La gente potrà iscriversi gratuitamente – spiega l’istruttrice Martina Mazzola – qui non abbiamo bisogno di soldi per essere felici o allenarci”.

L’obiettivo è quello di poter dare una speranza a chi di speranza ne ha poca. Io sono stata aiutata tantissimo da questo sport, penso fermamente che possa aiutare realmente ne ha bisogno”, conclude Mazzola.

Il quartiere, Billetta: “Fatti passi avanti”

Padre Billetta poi si è concentrato sulla crescita della zona: “Nel quartiere Danisinni sono stati fatti tanti passi in avanti, il percorso di rigenerazione fa sì che ci sia un processo di crescita sia culturale che valoriate, diciamo quindi che gli effetti e i frutti di questo processo li vedremo fra qualche anno. Bisogna attendere. Questo è il tempo della semina e dell’attesa”.

Secondo il parroco di Sant’Agnese, “le principali criticità sono il dare il lavoro, per offrire degli esempi virtuosi. Chiaramente non possiamo fare tutto noi, serve anche il contributo dei privati – conclude. L’ideale sarebbe creare un’economia circolare dove un laboratorio sostiene l’altro nell’interscambio di servizi”.

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04 Gennaio 2025, 17:57

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