13 Aprile 2024, 10:28
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PALERMO – “È brutta, ci sono le siepi, mancano le linee sul bordo e tra le corsie”. La ‘nuova’ pista ciclabile di via Piersanti Mattarella che attraversa il ponte di Villa Trabia, recentemente riaperta al transito, fa discutere i rider di Palermo.
Sono tante le criticità rilevate da ciclisti che quotidianamente la attraversano. C’è chi si lamenta del colore, “troppo rosso, stona con il contesto storico” e chi della vegetazione, “troppo fitta, in alcuni punti è impossibile passarci in due”. Ma la realtà forse è una sola: “Ai palermitani piace lamentarsi”, così come sostiene chi invece gioisce del nuovo percorso.
Qualche piccola imperfezione, va detto, si nota ad occhio. La pista risulta sconnessa dalle altre del tratto Dante-Praga, gli scivoli non sempre sono centrati o della larghezza adeguata e ci sono anche un idrante e un cartello pubblicitario ad ostacolare la marcia. Ma ciò che proprio non va giù alla maggior parte degli utilizzatori è la promiscuità di utilizzo tra pedoni e cicli.
I rider vorrebbero che la pista fosse dedicata alle sole bici e non anche ai pedoni che, dal loro canto, vorrebbero un passaggio sicuro senza rischiare di venire investiti da chi “utilizza la pista per battere i record di velocità”. Un modo di fare tutto palermitano che evidenzia le differenze di vedute e di pensiero di chi vive e percepisce lo stesso luogo, ma in modo diverso.
“La pista ciclabile è stata realizzata utilizzando una resina epossidica colorata di ultima generazione, approvata dalla Fiab – spiega l’ingegnere del Comune, Mario Scotto -. Ha una resistenza altissima all’abrasione e agli agenti atmosferici, come al sole e alla pioggia. È stata la soluzione più indicata per garantire agli utilizzatori una superficie ciclabile perfetta per durare nel tempo”.
“Questo tipo di manto risulta decisamente migliore rispetto a quelli realizzati in conglomerato bituminoso o con calcestruzzo colorato, che tendono a sgretolarsi – aggiunge Scotto – ed è stato realizzato, tra l’altro, senza alcun tipo di costo aggiuntivo per l’amministrazione. In più, per evitare il verificarsi di pozzanghere, abbiamo anche aggiunto delle caditoie che consentono così di utilizzare la pista anche se piove”.
“L’idrante sul percorso c’è, è vero – ammette Scotto – ma per spostarlo servirà del tempo perché è un lavoro che coinvolge anche le tubazioni sottostanti. Possiamo comunque ritenerci soddisfatti del risultato finale”.
“Ad oggi la pista ciclabile Dante-Praga è l’unica ciclovia degna di questo nome – dice Dario Stellino, della consulta della bicicletta -. Tutte le altre ciclovie della città sono abbandonate al degrado, senza che si proceda all’ordinaria manutenzione, al diserbo o alla messa in sicurezza”.
“La pista – aggiunge Stellino – rappresenta un importante asse di collegamento, nonostante alcune criticità. Mancano i semafori per i velocipedi, c’è il famoso idrante, un dislivello col marciapiede all’angolo di via Costantino Nigra e il tratto che fiancheggia villa Trabia è in parte ostruito da cespugli e rampicanti provenienti proprio dalla villa, che necessitano di potatura”
“Il cordolo che la delimita, tuttavia, la rende più sicura e sicuramente meno aggredibile da parte delle auto che parcheggiano in modo selvaggio, come accade per le altre – evidenzia -. Solo quando gioca il Palermo la pista viene invasa dalle moto”.
“Purtroppo però – conclude Stellino – manca ancora a Palermo la realizzazione di una vera rete di ciclovie. I percorsi ciclabili esistenti non sono interconnessi tra loro e in questo contesto si inserisce anche la Dante-Praga”.
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13 Aprile 2024, 10:28