01 Dicembre 2021, 10:59
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PALERMO – A ciascuno il suo ruolo. La piazza dello spaccio nella villetta comunale di via Cartagine, nel rione Passo di Rigano, a Palermo, seguiva regole piramidali. Pietro Pizzurro, 22 anni, ed Enrico Barone, 27 anni (sono finiti in carcere) sarebbero stati i capi e promotori dell’associazione. Nell’inchiesta dei carabinieri di Monreale, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, sono coinvolte 12 persone.
Compravano la droga, la lavoravano nelle loro abitazioni di via Cartagine e Via Mozambico, dove ricevevano anche i clienti. Domenico Pizzurro, 27 anni (carcere), invece, si sarebbe occupato della suddivisione in dosi, anche lui lo faceva in casa, e della successiva cessione.
Giuseppe Aiello, 30 anni (domiciliari) avrebbe avuto il compito di nascondere la droga nella sua casa al civico 7 di cortile Spatola. Un gradino sotto ci sarebbero Samuele Azzara, 25 anni, Mirko Orefice, 23 anni, e Salvatore Pizzuto, 23 anni, Antonino Sileno, 26 anni, (i primi due in carcere e gli altri ai domiciliari), a cui era demandata la vendita al dettaglio. E c’era la fila nella piazza, almeno 200 le cessioni monitorate.
Anche Alberto Mangia, 30 anni, (domiciliari) avrebbe venduto le dosi, ma avrebbe anche fatto da autista a Pizzurro. Un gradino più basso sarebbe occupato da Davide Di Bella, 25 anni e Vincenzo Spina, 35 anni, (domiciliari), che avvisavano i pusher dell’arrrivo dei clienti. Giuseppe Scalisi (carcere) si sarebbe occupato di basare la cocaina e produrre crack.
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01 Dicembre 2021, 10:59