01 Dicembre 2021, 14:48
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PALERMO – Febbraio 2019, Mirko Orefice viene arrestato. Il suo nome fa parte dell’elenco delle persone raggiunte oggi da una nuova ordinanza di custodia cautelare per spaccio di droga.
I carabinieri allora monitoravano la cessione di droga da parte di Orefice ad un cliente. Li colgono sul fatto per le strade del rione Passo di Rigano, ma qualcuno ritiene che siano state le parole del cliente a mettere nei guai Orefice e scatta la ritorsione.
I carabinieri la ricostruiscono ascoltando le conversazioni fra Enrico Barone, Pietro Pizzurro e Salvatore Pizzutto, tutti coinvolti nel blitz di oggi.
“Vuoi venire qua che c’è quello con suo padre… fallo venire subito”, dice Barone a Pizzurro. L’indicazione di Barone è chiara: “Ouh. È con suo padre… appena scende dalla macchina massacralo subito”. Le microspie non registrano ciò che accade per strada, ma è sempre Barone a parlarne a cose avvenute: “Ti giuro abbuscò lui e suo padre e oggi… in piazza. A Mirko Orefice… lo ha fatto arrestare lui… fu lui lo spione”.
Il pestaggio avviene poche oppure dopo che si è concluso il processo a carico di Orefice. Ad attendere padre e figlio c’erano una ventina di persone. Li accerchiarono e dopo averli bloccati li presero a calci e pugni. Padre e figlio riuscirono a divincolarsi dalla presa, salire in macchina e scappare.
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01 Dicembre 2021, 14:48