Palermo, non solo Ars: c'è un filone d'inchiesta all'Agricoltura

Palermo, non solo Ars: c’è un filone d’inchiesta all’Agricoltura

Su cosa indaga la Procura della Repubblica
COMMESSE E APPALTI
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PALERMO – “Ti volevo ricordare domani 10-10:30 Paolo è da te”, diceva un imprenditore palermitano che si occupa di impiantistica. Poi la sollecitazione a Giuseppe Mirici Cappa per avere informazioni: “Novità sulle sulle trazzere?”.

La conversazione è agli atti dell’inchiesta che ha portato alla sospensione e al divieto di dimora a Palermo per un anno del responsabile del Servizio di prevenzione e protezione dell’Assemblea regionale siciliana. (leggi: Imprenditori e regali all’Ars: 15mila euro lanciati dalla finestra).

L’intercettazione svela l’esistenza un nuovo filone di indagini, coordinato dal procuratore aggiunto Sergio Demontis e dai sostituti Francesca Mazzocco e Andrea Fusco. Il riferimento sarebbe all’iniziativa dell’assessorato regionale all’Agricoltura che ha finanziato un piano di “trasformazione e sistemazione delle trazzere di demanio pubblico particolarmente utili allo sviluppo dell’agricoltura e dell’industria armentizia”.

L’imprenditore fa parte dell’elenco dei fornitori dell’Assemblea regionale siciliana, ma la vicenda va oltre gli interessi all’Ars. Mirici Cappa lo rassicurava: “Ho mandato tutto all’assessore… pensa che è lunedì avrai tutto sbloccato”.

Della questione l’operatore tecnico dell’Ars discuteva una sera con Vito Scardina, ex componente della segreteria dell’ex presidente dell’Ars Gianfranco Miccichè. Scardina rassicurava Mirici Cappa: “… la prossima settimana vanno a fare il sopralluogo… tutto fatto”.

Incassata la risposta positiva, Mirici Cappa era molto soddisfatto tanto da ritenere di essersi “meritato un condizionamento”. Probabilmente il riferimento è ad un impianto di condizionamento. L’accusa che ha fatto scattare la misura cautelare per Mirici Cappa è quella di avere chiesto e ottenuto favori dagli imprenditori fornitori dell’Ars.

In una delle conversazioni via chat contenute nel telefonino di Scardina finito sotto sequestro, circostanza da cui emerge che lo stesso Scardina è indagato, si parlava di un tavolo ricevuto dall’ex segretario, il quale si mostrava interessato anche ad una vicenda – le trazzere – che esula dal contesto finora scoperto, su cui sono in corso approfondimenti della magistratura.


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