08 Gennaio 2022, 09:11
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Da persona informata sui fatti a indagato per le bare insepolte al cimitero dei Rotoli. Negli ultimi mesi è cambiata la posizione del sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Nel luglio del 2020 Orlando era stato sentito per due ore in Procura come testimone nell’ambito dell’inchiesta sulla corruzione al cimitero dei Rotoli. Sarebbero state pagate tangenti per scavalcare l’interminabile vergognosa fila in attesa di una degna sepoltura.
La situazione non è cambiata da allora. Anzi è peggiorata: da 400 a 900 bare insepolte. E così il procuratore aggiunto Sergio Demontis e il sostituto Francesca Mazzocco lo hanno messo sotto inchiesta per omissione di atti di ufficio. Nei giorni scorsi Orlando ha ricevuto un avviso di proroga delle indagini. Il tema al centro dell’indagine è molto delicato, visto il numero di bare in deposito in attesa di essere inumate. L’indagine dei carabinieri coordinata dalla procura ruota sul pagamento di soldi per accaparrarsi un loculo anche senza averne diritto. A febbraio la Procura aveva notificato dieci avvisi di garanzia, uno dei quali anche all’ex direttore del cimitero, Cosimo Elio De Roberto, che aveva deciso di dimettersi proprio per via dell’indagine, oltre che a dipendenti e operai comunali.
Nel frattempo le cose non sono migliorate nel camposanto palermitano nonostante promesse e cronoprogrammi. Da qui l’inchiesta per omissione di atti d’ufficio che riguarda Orlando, già indagato dallo stesso gruppo di magistrati che si occupa dei reati contro la pubblica amministrazione per la storia dei bilanci falsi. In questo ultimo caso Orlando ha ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini e sarà interrogato nelle prossime settimane.
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08 Gennaio 2022, 09:11