16 Novembre 2022, 05:40
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PALERMO – Il Palermo, dopo tredici giornate di campionato, può ampiamente dire di aver trovato un rinforzo in mediana come Jeremie Broh. Il centrocampista aveva già indossato la maglia rosanero nella stagione 2020/2021 non entusiasmando, però, la piazza che spesso lo ha preso di mira. Le prestazioni influenzarono anche in vista della stagione successiva, 2021/2022, al punto tale da spingere l’allora tecnico Filippi a mettere il calciatore fuori rosa e la dirigenza ad accettare la richiesta di prestito da parte del Sudtirol. Dopo l’esperienza a Bolzano il centrocampista è tornato al Palermo con una voglia di rivalsa che gli ha permesso di conquistare un posto nello scacchiere di mister Corini anche grazie alla “maturazione sia come calciatore che come uomo”, come raccontato dal classe ’97 a LiveSicilia.
Dopo un anno di prestito al Sudtirol è tornato al Palermo. Per lei la prima stagione in rosanero non fu molto fortunata dal punto di vista delle prestazioni, in questa, invece, si sta togliendo delle soddisfazioni. In cosa è cambiato Broh rispetto a due anni fa?
“In due anni nel calcio può accadere davvero di tutto, basti pensare alla promozione in Serie B e alla svolta epocale dello scorso mese di luglio che ha consentito al Palermo di entrare a far parte del più importante gruppo calcistico al mondo come il CFG. Senza dimenticare l’impatto che la pandemia di Covid ha avuto sulle nostre vite e, di conseguenza, sulle nostre carriere. Certamente, dal punto di vista personale, credo di essere cresciuto molto nelle ultime stagioni, sia come calciatore che come uomo. Questa maturità necessariamente deve manifestarsi anche in campo“.
In mediana siete in tanti per un posto. Ad inizio stagione si pensava che per lei sarebbe stato difficile trovare posto con continuità, ma ha dimostrato di meritare una maglia da titolare. Come vive la concorrenza con i compagni e come viveva il fatto che la piazza non la considerava un titolare?
“La concorrenza nel calcio è fondamentale, ti stimola a non avere mai cali di concentrazione e ti consente di tirare fuori il meglio. A centrocampo ci sono tanti elementi di valore, insieme giorno dopo giorno lavoriamo per migliorare i meccanismi di reparto e, ovviamente, per guadagnarci una maglia da titolare. Non è mia abitudine leggere i quotidiani sportivi o i commenti social, in generale non mi faccio influenzare dalle opinioni e questo mi consente di lavorare su me stesso con maggior serenità“.
Lei, nel 2019/2020 ha disputato il campionato di Serie B con la maglia del Cosenza, che differenze sta trovando tra quel campionato e quello di oggi?
“Adesso, come allora, la Serie B italiana è veramente un campionato d’élite. In questa stagione, inoltre, l’arrivo di squadre come Cagliari e Genoa, senza dimenticare lo stesso Palermo, il Parma o il Bari, ha ulteriormente aumentato il valore di questo torneo“.
Proprio contro il Cosenza vi siete nuovamente fermati, incappando in una sconfitta arrivata dopo due vittorie e due pareggi. Cosa non ha funzionato e come si riparte?
“È stato un incidente di percorso che ci siamo messi immediatamente alle spalle pensando già alla prossima gara contro il Venezia. Dopo la sconfitta di Terni siamo stati bravi a reagire e ad ottenere 4 risultati utili consecutivi. Dobbiamo dimostrare, prima di tutti a noi stessi, che il Palermo vero è quello visto contro il Modena e Parma e non quello visto a Cosenza“.
Corini è arrivato “in corsa” dopo l’addio di Baldini. Questo cambio ha creato delle difficoltà alla società che ha dovuto lavorare in fretta per operare sul mercato e con poco tempo a disposizione. Anche calciatori avete avuto poco tempo a disposizione per conoscervi.
“Fin dal suo arrivo abbiamo seguito mister Corini e il suo modo di intendere il calcio. Grazie al lavoro dei direttori Rinaudo e Zavagno, in poche settimane sono arrivati tanti nuovi calciatori che hanno notevolmente alzato il livello della rosa. È naturale che sarebbe servito del tempo per conoscerci in campo e trovare una identità di squadra. Adesso che l’abbiamo trovata dobbiamo continuare a correggere, allenamento dopo allenamento, ogni sbavatura, proprio per evitare passi falsi come quelli di sabato scorso a Cosenza“.
La società ad inizio stagione, visto che siete una neo promossa, ha dichiarato che l’obiettivo è quello di consolidare la categoria. Sono dichiarazioni di circostanza o secondo lei il Palermo deve ambire a questo in questa stagione?
“No, non sono dichiarazioni di circostanza, ma sottolineano la grande serietà della società, la quale lo scorso mese di luglio ha iniziato un ambiziosissimo percorso con il CFG, che ha come obiettivo ultimo la promozione in serie A nel minor tempo possibile: per riuscire a conquistarla il primo step è necessariamente quello di consolidare la categoria, con l’umiltà di una neo promossa e la consapevolezza di essere un gruppo compatto che può togliersi tante soddisfazioni insieme“.
In questa prima parte di stagione i tifosi sono sempre stati presenti facendo non facendo mancare il loro apporto, anche se dopo qualche sconfitta sono arrivati dei fischi. Quanto hanno fatto male?
“I nostri tifosi sono eccezionali, non è una frase fatta. Giocare davanti a più di 20mila tifosi in serie B è un lusso che solo pochi club possono permettersi e anche in trasferta sono talmente numerosi che a volte sembra di giocare al ‘Barbera’. Quando in campo non riusciamo a brillare è giusto che i tifosi manifestino il proprio disappunto, i fischi sono sempre un incentivo per migliorare e non perdere mai la concentrazione, spetta a noi che scendiamo in campo trasformarli in applausi“.
Durante l’ultima sosta, nel mese di settembre, avete lavorato nel centro sportivo del Manchester City. Di quella esperienza cosa si poterà dentro?
“È stata un’esperienza molto importante che non dimenticherò. A Manchester abbiamo avuto la consapevolezza di far parte del più importante gruppo calcistico al mondo. Non soltanto per l’imponenza degli impianti, ma per la cura maniacale per i dettagli e l’organizzazione assolutamente perfetta che stanno alla base dei successi di un top club. È assolutamente un modello vincente da seguire, che non riguarda solo il Manchester City ma è d’ispirazione per tutte noi squadre del CFG“.
La lotta per il vertice del campionato vede diverse squadre coinvolte. C’è un’avversaria che l’ha impressionata maggiormente e le ha fatto pensare che saranno promossi senza difficoltà?
“La squadra più forte che abbiamo affrontato finora credo sia stata il Parma, nonostante gli mancassero molti giocatori. Averla battuta ci ha dato la consapevolezza che, se non sbagliamo niente nel corso dei 90 minuti, possiamo mettere in difficoltà qualsiasi avversario“.
Per lei, come dicevamo all’inizio, questa è la seconda stagione con la maglia del Palermo. In questi due anni ha avuto modo di girare la città e assaggiare qualche piatto tipico?
“Amo Palermo e la sua gente. La città è assolutamente meravigliosa, ricca di storia e di arte, senza dimenticare il fantastico mare di Mondello, avere una spiaggia del genere in città è veramente un sogno. Purtroppo, per via della pandemia, al mio arrivo non ho avuto l’occasione di girare molto, ma adesso sto imparando a conoscere bene la città. Il cibo palermitano è incredibile, ho assaggiato tutte le principali specialità, la mia preferita è la pasta con i ricci“.
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