Pedinati da Palermo a Catania: boss di Brancaccio in trasferta

Pedinati da Palermo a Catania: boss di Brancaccio in trasferta

Dietro i viaggi il grande affare delle scommesse sportive

PALERMO – Andrea Seidita e Giuseppe Figuccia erano a bordo una macchina imbottita di microspie. Un pomeriggio del 2019 avevano un appuntamento con qualcuno. Un personaggio dal chiaro accento catanese. Parte da questo spunto il capitolo dell’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Palermo che riguarda i centri scommesse.

Seidita e Figuccia sono stati arrestati dalla squadra mobile in un blitz lo scorso maggio. Il personaggio catanese arrivò a bordo di una Mercedes di colore grigio. Avevano un appuntamento in via dell’Orsa minore, a Palermo. Il tizio lavorava per una società catanese che si occupa di scommesse sportive. Il rappresentante legale è una donna, legata ad un catanese, Alessandro Rosario Lizzoli, già finito sotto inchiesta della Procura di Catania.

Nei mesi scorsi Lizzoli è stato condannato nello stesso processo che vedeva imputato Benedetto Bacchi. Bacchi ha avuto 18 anni: sarebbe stato il regista degli affari di Cosa Nostra con le scommesse online. Partito da Partinico sarebbe riuscito a mettere su un impero composto da circa 700 sale sparse in tutta Italia.

Da quel giorno seguirono nove trasferte con cadenza mensile di Seidita e Figuccia in provincia di Catania ed Enna. Nessun contatto telefonico anticipava le partenze. Poliziotti e carabinieri sono riusciti lo stesso ad ascoltare le conversazioni. Parlavano di soldi raccolti con le scommesse.

Esiti investigativi in linea con le parole dell’ex capomafia di Villabate e oggi collaboratore di giustizia, Francesco Colletti: “Questo ragazzo (Seidita ndr) mi disse che avevano questi siti insieme al Greco e volevano piazzarli dappertutto tra cui anche a Villabate”.

Il “Greco” citato è Leandro Greco, nipote di Michele Greco, il ‘papa’ della mafia, arrestato due anni fa con l’accusa di essere il reggente del mandamento di Ciaculli.


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