Al CEP di Palermo il nuovo murale "Totò": è dedicato a Schillaci

Al CEP di Palermo il nuovo murale “Totò”: è dedicato a Schillaci

Realizzato dall'artista Igor Scalisi Palminteri

“L’indimenticabile corsa a braccia aperte che ha unito un quartiere, una città, un Paese intero. È questa l’iconica ed evocativa sensazione che ci restituisce “Totò”, il nuovo murale realizzato al CEP di Palermo sulla parete di un palazzo di proprietà dello IACP dall’artista Igor Scalisi Palminteri che raffigura Totò Schillaci, l’eroe delle notti magiche di Italia ’90, simbolo del calcio italiano e immagine rappresentativa di riscatto e speranza per il CEP e non solo”. Il sito ufficiale del Palermo presenta così il nuovo murale.

L’opera, finanziata dalla Fondazione Federico II in collaborazione con il Palermo FC, sarà presentata ufficialmente mercoledì 4 giugno alle ore 20.00, alla presenza dell’artista, della famiglia di Schillaci, del presidente della Fondazione Federico II, on. Gaetano Galvagno, e del presidente del Palermo FC, Dario Mirri. Per l’occasione arriverà a Palermo anche un altro beniamino dei tifosi della Nazionale italiana degli anni Novanta, Stefano Tacconi, storico portiere azzurro e compagno di squadra di Totò.

Durante l’evento, il murale sarà animato da un suggestivo light show e VJ Set realizzato da Giulia Galioto per Odd Agency, trasformando il quartiere in un palcoscenico di emozioni, luci e memoria. Il murale arriva a coronamento di un più ampio e radicale progetto di riqualificazione urbana, a partire dall’intervento di bonifica dell’area di proprietà dell’Istituto Autonomo per le Case Popolari di Palermo.

“Totò racconta la Sicilia bella”

“Totò è il bambino di Palermo che guarda un pallone come si guarda il cielo – afferma l’autore dell’opera, Igor Scalisi Palminteri, raccontando il significato profondo del suo murale – con gli occhi accesi di speranza, il cuore colmo di orgoglio, di determinazione, di fierezza. È la corsa dopo il gol, le braccia spalancate come ali, il grido che squarcia la notte e accende la luce nei vicoli. È un’esplosione che unisce il quartiere, la città, l’isola, la nazione, e arriva lontano, fino al cuore di chi sa cosa vuol dire lottare”.

La realizzazione del murale rientra nel più ampio progetto di arte urbana “Le Strade da seguire”, promesso dalla Fondazione Federico II in Sicilia, che mira a diffondere una cultura della legalità e a celebrare gli eroi della lotta antimafia e gli esempi positivi della Sicilia, come appunto Schillaci, attraverso la realizzazione di alcuni murales.

“Quest’opera ha un altissimo valore – afferma Giovanni Schillaci, fratello di Totò – per il fratello, per il padre, per il marito che è stato e per l’uomo che se n’è andato; rappresenta l’icona di un personaggio che può essere di ispirazione per le generazioni future nel fare sempre meglio per il nostro quartiere e credere nei propri sogni. Totò è il simbolo che racconta la Sicilia bella. Ringraziando la fondazione Federico II, il Palermo FC e Igor Scalisi Palminteri”.

Il murale Totò è documentato attraverso lo sguardo di Antonio Macaluso di VediPalermo: un’opera di bellezza, memoria, speranza e riscatto, che parla ai suoi giovani e a chiunque voglia sognare in grande, sapendo che realizzare i propri sogni è possibile, magari partendo da un campo di calcio di periferia.

“Per me è una grande emozione vedere realizzato il murale su Totò Schillaci, proprio nel quartiere del Cep in cui è cresciuto. Un’idea che proposi, come componente della Fondazione Federico II, al presidente Gaetano Galvagno, all’interno del progetto ‘Le Strade da seguire’, che mira a diffondere la cultura della legalità e della lotta alla mafia. Ringrazio, quindi, il presidente dell’Ars per avere apprezzato il mio suggerimento”, dice Vincenzo Figuccia, deputato questore della Lega all’Ars.

“Un grande uomo, Schillaci, un campione che, provenendo dalla strada, ha deciso di stare dalla parte giusta e continuare a parlare il linguaggio della periferia, anche all’apice della carriera – ha sottolineato -. Mi piace ricordare una sua frase che riassume il senso della sua vita: ‘Nel mio quartiere non avevo solo buone frequentazioni, per distrarmi ho iniziato a giocare a calcio e distraendomi mi sono salvato’, disse Totò. Ecco il messaggio, rivolto soprattutto ai giovani, dell’opera d’arte, che ho fortemente voluto, dedicata al campione delle Notti magiche: il calcio come strumento di riscatto. La realizzazione di un sogno come frutto di immensi sacrifici, estremo sudore e lotta costante, anche nei momenti in cui tutto appare complicato e impossibile”.


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