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Palermo, Chinnici e Orlando: “Noi con Lagalla come civici, fedeli al sindaco”

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09 Ottobre 2024, 13:45

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PALERMO – L’esperienza di ‘Lavoriamo per Palermo’ nella coalizione di centrodestra che ha eletto Roberto Lagalla sindaco del capoluogo siciliano “è civica”. Per questo gli animatori di quella lista, l’attuale capogruppo Dario Chinnici e l’assessore ai lavori pubblici Totò Orlando sentono di fare parte “a pieno titolo” della coalizione che governa Palazzo delle Aquile. Parlano i renziani di Palermo, diventati pomo della discordia nel centrodestra, e giurano fedeltà a Lagalla.

“Lavoriamo per Palermo esperienza civica”

I renziani provano a resistere alle pressioni provenienti dai partiti del centrodestra che li vogliono fuori dall’alleanza dopo gli attacchi di Davide Faraone al governatore Renato Schifani. “Non possiamo che manifestare stupore rispetto alla vicenda che in questi giorni sta riguardando la compagine di centrodestra al governo della città – dicono Chinnici e Orlando – e che negli organi di stampa ha visto, in più occasioni, tirare in ballo i nostri nomi”.

I due ribadiscono “ciò che era già chiarissimo a tutti fin dalla primavera del 2022”: presenza di Lavoriamo per Palermo nella maggioranza di centrodestra “non è legata a nessun partito ed è figlia di un’esperienza civica”.

“Fedeli a Lagalla e alla coalizione”

Chinnici e Orlando poi aggiungono: “Condividiamo valori e programmi del sindaco per la nostra città. Tra i primi, abbiamo deciso di aderire pienamente al programma politico e al progetto civico del Professore. Tutto questo è avvenuto senza alcun legame con partiti politici nazionali. Abbiamo sempre dimostrato, nei comportamenti e nei fatti, massima lealtà e spirito di collaborazione nei confronti della coalizione che sostiene il sindaco e della quale ci sentiamo di fare parte, a seguito del risultato elettorale di giugno 2022, a pieno titolo”.

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Faraone attacca Schifani e le opposizioni

Parole che arrivano, però, nel giorno in cui Faraone lancia una nuova invettiva contro Schifani, dopo quelle legate al settore rifiuti. “Abbiamo posto il problema dell’emergenza idrica e di un presidente di Regione incapace, che non risolve i problemi ma moltiplica le poltrone, costituisce le cabine di regia che girano a vuoto”.

Il capogruppo di Italia viva alla Camera poi prosegue: “Abbiamo chiesto conto di tutto questo e Schifani, anziché dimostrare cosa abbia fatto in questo anno per preparare la Sicilia a una crisi ampiamente annunciata, dedica il suo tempo a chiamare segretari di partito, servi di palazzo e lacchè per chiedere teste e abiure nei confronti di chi ha osato far emergere le sue chiarissime mancanze. I pozzi avrebbe dovuto trovarli o requisirli a inizio di quest’anno, non a luglio o agosto, quando l’emergenza era già scoppiata”.

Da Faraone anche una stoccata ai potenziali alleati del futuro (Pd e M5s), che al momento sono opposizione: “Ci saremmo aspettati una parola di sostegno. Noi continueremo con più veemenza a parlare di crisi idrica mentre loro blaterano sul nulla”.

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09 Ottobre 2024, 13:45

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