15 Novembre 2022, 09:53
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PALERMO – In questi giorni, già dalle prime luci del mattino, il marciapiede dell’Ufficio Anagrafe di viale Lazio brulica di gente. Suore, operai, dottori, studenti, extracomunitari, giovani, anziani e docenti. Tutti accomunati dallo stesso destino. Ore e ore di attesa in piedi, ad aspettare in fila il proprio turno. Prima di potere entrare finalmente in Municipio.
Per chi non lo sapesse e avesse bisogno di recarsi in questo ufficio, il protocollo da seguire è semplice. Arrivato sul luogo, ti trovi difronte due ingressi separati, quindi due distinte file. Per sapere quale scegliere “devi chiedere” ad uno degli addetti che piantonano le porte. A seconda del servizio di cui devi usufruire, saranno loro infatti a indirizzarti in una o nell’altra fila. Poi, dovrai porgere la fatidica domanda ai presenti: “chi è l’ultimo?” e, ottenuta una risposta e identificato il tuo predecessore, attenderai fisicamente (qualche ora) il tuo turno. Per i più digitalizzati ci sarebbe – è vero – la possibilità di prenotare online, come succedeva durante la fase di emergenza della pandemia. Ma chi ha pensato di risolvere così il problema ha sprecato solo altro tempo. Purtroppo, dal sito del Comune di Palermo, per tutti i servizi disponibili e selezionabili, svolti dall’ufficio anagrafe di Viale Lazio, non risulta “nessuna data disponile” per la prenotazione. “Alla faccia della rivoluzione digitale” commenta uno degli intervistati.
“Oggi sono arrivata presto e sono riuscita entrare – racconta una donna appena uscita dall’Ufficio – però sono qui dalle 7:30. Ero qui anche ieri, ma già verso le 9 e mezza c’erano 50 persone davanti a me e ho rinunciato. Assurdo farsi ore di fila per un semplice cambio di residenza. Non capisco perché dentro ci siano così pochi operatori agli sportelli quando fuori c’è un fiume di gente in attesa”.
“Io devo rinnovare la Carta d’identità – confida invece un ragazzo – sono qui da un’ora. La fila scorre lentamente, si entra ad uno ad uno. Spero di farcela prima che chiuda l’ufficio, sarebbe una scocciatura dover tornare anche domani”.
“Io devo chiedere l’iscrizione anagrafica per cittadini comunitari – svela un giovane di origini indiane, anche lui in fila – ho trovato lavoro e se non richiedo e ottengo subito l’iscrizione rischio di perderlo. Sono in fila da due ore. Ancora 3 persone e tocca a me. Speriamo bene”.
“Il problema delle lunghe code è all’attenzione dell’amministrazione – fanno sapere dal Comune -. Per quanto riguarda le code, “molto dipende da quali operazioni devono espletare i cittadini. Ci sono vari sportelli per varie tipologie di operazioni. Gli utenti non possono stare per precauzione tutti contemporaneamente dentro l’ufficio e quindi si creano le file all’esterno”.
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15 Novembre 2022, 09:53
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