Palermo, corruzione per lo smaltimento rifiuti: indagati 8 imprenditori

Palermo, corruzione e rifiuti: indagati 8 imprenditori

L'inchiesta della Procura che coinvolgeva l'istruttore morto suicida

PALERMO – Corruzione e rifiuti. È un’inchiesta che coinvolge altre nove persone quella per cui il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo aveva emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Marcello Miraglia, 61 anni.

Il funzionario ha deciso di togliersi la vita durante le operazioni di notifica del provvedimento giudiziario. Si trovava in una casa a Bagheria, ha chiesto di andare in bagno e si è lanciato dalla finestra.

I finanzieri lo hanno monitorato anche nei giorni della stretta per fronteggiare il Covid. Il funzionario della Città metropolitana di Palermo avrebbe ricevuto soldi e regali dagli imprenditori mentre si trovava in smart working.

“Corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio”

Miraglia era indagato dalla Procura di Palermo per corruzione e rivelazione di segreti d’ufficio. Avrebbe chiuso un occhio sulle irregolarità di una serie di aziende che si occupano di smaltimento di rifiuti e avvisato i titolari sugli imminenti controlli. E così otto imprenditori sono finiti sotto inchiesta per corruzione. Sono stati raggiunti da un’ordinanza che li obbliga a non lasciare la città e a presentarsi periodicamente in caserma.

Si tratta di operatori economici che si sarebbero rivolti a Miraglia per ottenere o mantenere le autorizzazioni ambientali e risolvere problematiche tecniche.

I favori sarebbero stati ricambiati con somme di denaro, lavori di manutenzione su veicoli e immobili, regali e consulenze. Il valore delle tangenti scoperto al momento dell’emissione dell’ordinanza ammontava a 15 mila euro.

Tra gli indagati anche la moglie di Miraglia, Maria Letizia Pollaccia, 51 anni, a cui è stato imposto il divieto di dimora. Il reato che viene contestato è la ricettazione.

Gli altri indagati

Obbligo di dimora e di presentazione alla polizia giudiziaria per Vincenzo Casesa, 63 anni, titolare di un’attività di recupero per riciclaggio di cascami e rottami metallici; Paolo Venticinque, 58 anni, legale rappresentante della “Costruzioni Lavori Generali srl” di Termini Imerese che ricicla rifiuti solidi e biomasse; Antonino Costanza, 47 anni, amministratore di fatto della “Costanza srl” di Termini Imerese, azienda del settore demolizione carcasse; Francesco Claudino, 64 anni, rappresentante legale della impresa edile “Sicilia Recuperi srl”; Maria Rosaria Scalia, 59 anni, collaboratrice di Claudino; Rosario Di Fede, 37 anni, titolare di fatto della ditta individuale della madre “Autodemolizione Aquila” di Palermo; Antonino Prainito, 57 anni, referente delle società “Sicilbitumi srl” di Palermo, “Sicilstrade srl” di Borgetto ed “Eurostrade srl”; Salvatore Montalto, 45 anni, amministratore di fatto della “Centro Demolizioni srl” di Palermo.


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