02 Ottobre 2024, 21:49
3 min di lettura
PALERMO – Crack, fentanyl e droga dello stupro: esperti a confronto. “Il livello di donazione di sangue nella fascia che riguarda la popolazione più giovane sta conoscendo una difficoltà di ripresa, i donatori sono diminuiti”.
Lo ha sottolineato il dirigente del Dipartimento regionale ASOE, Salvatore Requirez, nel corso del convegno che ha coinvolto docenti e giovani studenti sul tema dell’educazione sanitaria.
Nuove emergenze educative a partire dall’uso di sostanze stupefacenti, crack, Fentanyl, rape drags (droga dello stupro), le malattie sessualmente trasmissibili e la mancanza del ricambio generazionale nelle donazioni del sangue e degli emocomponenti, sono stati alcuni degli argomenti al centro dei lavori che si sono svolti a Palazzo dei Normanni.
Occasione per un confronto tra dirigenti scolastici, Assessorati regionali della Salute e dell’Istruzione, Ufficio Scolastico Regionale e Coni Sicilia sui contenuti del Protocollo in materia di promozione della donazione volontaria, periodica, responsabile, anonima e gratuita del sangue e dei suoi componenti con adesione libera e spontanea a corretti stili di vita approvato con DA n. 794 del 8/9/2022.
“Siamo qui – ha proseguito Requirez – per capire insieme le motivazioni che hanno creato tutto questo, ovvero giovanissimi che non donano il sangue ma che fanno uso di sostanze stupefacenti”.
Secondo Giacomo Scalzo, direttore CRS Regione Siciliana, che ha aperto i lavori, “c’è una situazione allarmante e oggi siamo qui per capire se c’è una correlazione tra le due realtà, perchè un ragazzo che dona il sangue fa una scelta di vita, aderisce a corretti stili di vita. Ciò vuol dire tenersi lontano dalla droga, dall’alcol, dai rapporti occasionali, perché il sangue deve essere pulito al momento della donazione”.
Tra i tanti relatori che si sono alternati durante le varie sessioni del convegno, il procuratore di Avellino, Domenico Airoma, che ha portato la sua esperienza e il suo messaggio di speranza: “I dati sulle dipendenze sono certamente allarmanti in termini di nuove sostanze stupefacenti sintetiche, di dipendenze di ogni tipo, anche ludopatiche, però tutto questo non deve scoraggiare nel senso che oggi, in questa giornata, abbiamo compreso quanto sia importante invece sconfiggere la logica della dipendenza cercando la donazione rispetto agli altri”.
Tante le testimonianze raccolte, come quella di Claudio Cannì, trapiantato e responsabile della sezione di Ragusa dell’AIDMO: “Dieci anni fa ho beneficiato del trapianto di midollo osseo. Sono vivo oggi grazie a questa donazione e contento anche di avere conosciuto la persona che mi ha permesso di continuare a vivere verso la quale nutro una profonda riconoscenza.
Un’opportunità unica, quella di conoscere il proprio donatore, visto che la legge non lo consente. Sulla scia di questa esperienza positiva ho deciso di impegnarmi nel coinvolgimento di giovani ragazzi nella donazione del sangue. Conosco la sofferenza e so che l’aiuto dei giovani può aiutare tanti fratelli o sorelle a continuare a vivere”.
Nel corso dell’incontro è stato ricordato Giulio Zavatteri, vittima del crack, alla presenza di una folta rappresentanza di studenti di numerosi Istituti scolastici provenienti da tutta la Sicilia.
Pubblicato il
02 Ottobre 2024, 21:49