Palermo, Di Gangi: "Democrazia partecipata, avviso deserto"

Palermo, Di Gangi: “Democrazia partecipata, avviso deserto”

La consigliera dem scrive al presidente del consiglio

PALERMO – “Dopo quello sui beni confiscati, un altro avviso rivolto a cittadini, cittadine e alle associazioni tenuto nascosto dal Comune, tanto che addirittura è necessario prorogarlo per assenza di proposte.

Questa volta si tratta dell’avviso per l’utilizzo delle somme per i progetti di democrazia partecipata, circa 280 mila euro sul cui utilizzo per finalità di utilità collettiva devono decidere i cittadini con un processo trasparente e partecipato”. Lo dichiara la consigliera comunale del Partito Democratico di Palermo, Mariangela Di Gangi.

“Nessuna pubblicità”

“E invece, per il terzo anno consecutivo, l’avviso è stato pubblicato senza che prima si svolgesse alcuna assemblea pubblica e nemmeno dopo la proroga è stata fatta alcuna pubblicità. Così viene meno il principio di partecipazione democratica, oltre a violare le previsioni del regolamento comunale”, continua la dem.

“Per questa ragione, questa mattina ho scritto al Presidente del Consiglio Comunale, che è anche Presidente della Conferenza per la Democrazia Partecipata, nonché al Sindaco e all’Assessore al ramo, per sottolineare questa grave omissione, che compromette il corretto funzionamento e il senso stesso del processo partecipativo. È un adempimento che io stessa ho sollecitato più volte anche in sede di Conferenza”.

Questa totale assenza di comunicazione e trasparenza incide negativamente sull’efficacia dell’avviso, che evidentemente è rimasto sconosciuto a gran parte della cittadinanza e che ha come conseguenza la scarsissima partecipazione che siamo costretti a constatare.

Per il 2025, l’importo totale destinato alla democrazia partecipata è pari a 281.809 euro, con un tetto massimo di 70.452, per ciascuna proposta progettuale: risorse importanti che rischiano di non essere pienamente valorizzate a causa della mancanza di un’adeguata informazione pubblica.

Ci chiediamo a cosa serva questa costante omissione: è una volontà precisa di tenere nascosto uno strumento che porta nel suo nome la parola “partecipazione” o è solo l’ennesima prova di insopportabile sciatteria?

In ogni caso, non è tollerabile che l’avviso resti sconosciuto anche dopo la proroga al 31 marzo”.


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