Palermo, dilemma post-Bergamo |Occasione persa o punto salvezza?

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22 Dicembre 2014, 08:30

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PALERMO – L’ultima partita del 2014 è una medaglia dalle facce totalmente opposte: il Palermo è lì, ancora una volta, agganciato saldamente al treno per la corsa all’Europa (checché ne dicano Sorrentino e Iachini). Il tutto nonostante un pareggio a Bergamo, risultato che in tempi non sospetti sarebbe stato accolto come un punto positivo al netto di una striscia di imbattibilità prolungata a ben otto partite, come nessun altro era riuscito a fare nell’era Zamparini. Dall’altro lato, però, si guardano gli scontri delle avversarie dirette e il calendario che aspetta il Palermo da qui alla fine del girone d’andata. A quel punto, la sensazione di aver buttato all’aria un’occasione enorme, qualunque possa essere l’obiettivo stagionale, è più che tangibile. D’altronde, trovarsi a ventiquattro punti con un girone d’andata ancora da concludersi avrebbe dato l’ennesimo colpo d’acceleratore ad una squadra ferma in un limbo tra obiettivo salvezza e sogni d’Europa.

Al fischio finale di Inter-Lazio, tutte le squadre in lotta per le posizioni che vanno dal quarto al sesto posto hanno ufficialmente chiuso il loro anno senza vincere. Chi perdendo, come il Genoa in quel di Torino; chi pareggiando tra di loro come Inter-Lazio e Sampdoria-Udinese, chi infine pareggiando contro squadre fuori dalla lotta (Milan a Roma, Fiorentina con l’Empoli e lo stesso Palermo a Bergamo). Tutte quante, dopo il fischio finale di San Siro, avranno legittimamente provato un minimo di rammarico. L’occasione persa, d’altronde, è di quelle grosse. Il Palermo, che per come si erano messi i risultati era addirittura la squadra maggiormente avvantaggiata, è stato per mezz’ora a tre punti dal terzo posto occupato dal Napoli, non dal “semplice” piazzamento in Europa League. Quel posto ora dista cinque punti, così come il quarto e il quinto, ovvero i due in palio per l’Europa “minore” (in attesa di capire se la sesta squadra arriverà dalla Coppa Italia o dal campionato). Forse non ci sarà da mangiarsi le mani, ma un pensierino lo si fa comunque.

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Dall’altro lato, la prudenza impone di prendere il pari di Bergamo per quel che è: un pareggio in trasferta, contro una diretta concorrente per la salvezza. Se rammarico deve esserci, è solo per non aver gestito il vantaggio, e non certo per aver perso punti nella corsa all’Europa. Se l’obiettivo deve essere la salvezza, allora è un punto guadagnato sulla terzultima, dato che il Cagliari ha subito un’altra sconfitta. Sembra quasi che questo punto vada accolto col sorriso e forse la squadra stessa ha dato un segnale in questa direzione: l’ingresso di Belotti avvenuto soltanto nei minuti di recupero, Sorrentino che perde tempo nonostante una formazione ben più sbilanciata, la paura dopo il gol del 4-3 di Bianchi giustamente annullato e la conseguente sensazione che pareggiare con l’Atalanta non fosse proprio il peggiore dei mali. D’altronde, la stessa Atalanta nell’ultima partita giocata in casa aveva chiuso con una rimonta simile, battendo il Cesena per 3-2 dopo essere stata sotto 2-0. Il Palermo non è il Cesena ma la squadra di Colantuono non è certo nuova a imprese del genere.

La verità, come sempre, la si può trovare nel mezzo. Nessuno in casa Palermo si strapperà i capelli per aver perso due punti a Bergamo, però l’ennesima dimostrazione di non saper chiudere una partita darà di che riflettere a Iachini e al suo staff in occasione della pausa natalizia. Contro il Sassuolo era andata bene, contro l’Atalanta poteva andare anche peggio. L’aver provato con mano la beffa, a differenza di quanto successo otto giorni prima, potrà scuotere un gruppo che pecca ancora in cinismo e concretezza. Sarà uno stimolo, così come quello di prolungare la striscia positiva giunta ad otto risultati utili consecutivi. Il record dell’era Zamparini è stato superato, ora tocca al record di tutti i tempi (undici partite senza sconfitte, stagione 1951/52). La prossima, in casa contro il Cagliari, è meglio tornarla a vivere come uno scontro diretto se si vogliono evitare ulteriori beffe.

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22 Dicembre 2014, 08:30

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