05 Agosto 2024, 19:54
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PALERMO – Gli ultimi cumuli di immondizia dovrebbero essere raccolti tra stasera e domani mattina, mentre da lunedì prenderanno servizio i primi nuovi operai a tempo determinato per i quali il presidente di Rap, Giuseppe Todaro, ha firmato qualche ora fa le lettere di assunzione.
A Palermo la crisi dei rifiuti non conosce tregua e i problemi sono sempre dietro l’angolo, anche se stavolta sono più politici che materiali. Perché se da un lato, grazie all’intervento dei privati, l’azienda sta rimuovendo le ultime discariche a cielo aperto, dall’altro si è aperto nella maggioranza uno scontro sul futuro della società.
Ma andiamo con ordine e partiamo dalla raccolta. “L’emergenza ormai è rientrata – dice Todaro a LiveSicilia – e l’arretrato è stato ormai recuperato al 99%”. Il che non significa che la città sia tornata pulita di punto in bianco.
“Ci sono strade in cui i cassonetti vengono svuotati alle otto del mattino e a mezzogiorno sono già di nuovo pieni – continua il numero uno di Rap – e qualcuno potrebbe pensare che non siano mai stati svuotati. Non è così”.
La buona notizia è che sono partite le lettere di assunzione dei primi 50 operai a tempo determinato che in settimana seguiranno la formazione, prendendo servizio già lunedì prossimo.
Un clima di moderato ottimismo rovinato, in qualche modo, dalla notizia delle dimissioni del presidente del collegio sindacale, ossia Dario Allegra, pubblicata da Ilsicilia.it.
L’ex direttore generale di Amg, ormai in pensione, avrebbe lasciato l’incarico in Rap per altre offerte professionali: le voci che circolano parlano di un ritorno nel settore dell’energia, stavolta nel privato, settore molto in fermento specie a Palermo.
“Ce ne faremo una ragione – dice Todaro – e comunque non c’è alcun problema: il supplente si è già insediato”. Si tratta di Umberto Invidiata, nominato a luglio del 2023 e che ha già preso parte al primo cda.
Al di là delle motivazioni personali, non si può dire che Allegra lasci una poltrona “comoda”. I conti dell’azienda sono ancora in rosso, l’annunciata ricapitalizzazione non si è ancora concretizzata e i revisori del Comune hanno puntato il dito contro Rap per le scritture contabili giudicate “inattendibili”.
“Un gesto che conferma quanto grave sia la crisi che investe la Rap che sembra essere ormai una società fuori controllo – dice Fabio Giambrone, capogruppo di Avs -. Serve un’operazione verità al più presto. Siamo ad agosto e la città versa da tempo in condizioni disastrose. Di questo passo, mi chiedo come diventerà a settembre con il rientro dei palermitani dalle ferie”.
Ma è sulla privatizzazione dell’azienda che si surriscaldano gli animi dentro la maggioranza. Per il capogruppo della Dc, Domenico Bonanno, “sarebbe una soluzione estrema”, ha detto in un’intervista a LiveSicilia.
A volere il rilancio dell’azienda è il capogruppo della lista del sindaco Dario Chinnici: “Prima di dire che la Rap non ce la fa a tenere pulita la città dotiamola dei mezzi e degli uomini, solo dopo potremo fare delle valutazioni serie”.
Chi parla apertamente di privatizzazione è Fratelli d’Italia. “Gli obiettivi che una sana amministrazione deve porsi sono due – dice il segretario cittadino Antonio Rini – garantire i livelli occupazionali e offrire un servizio efficiente a costo di mercato. I palermitani che pagano le tasse hanno diritto a una città pulita. Per Fdi la privatizzazione non è un tabù”.
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05 Agosto 2024, 19:54