26 Aprile 2023, 20:05
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PALERMO – Un giro notevole di soldi. Da qualche parte c’era una cassaforte piena di contanti. L’affare della droga comprata in Calabria e trasportata a Palermo andava a gonfie vele.
I palermitani si erano messi d’accordo con i calabresi per trasportare 10 chili di cocaina al mese. I corrieri sono andati su e giù per mesi. La settimana scorsa il blitz dei finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria, coordinato dalla Procura della Repubblica. Ventuno le persone arrestate.
Le intercettazioni hanno svelato le trasferte in Calabria degli emissari dei fratelli Giuseppe e Salvatore Fascella, figli del boss Pietro. Ma c’è anche la registrazione top secret di un summit organizzato a Palermo.
Le cimici hanno captato Francesco Barbaro mentre abbassava il tono di voce per chiedere qualcosa. Nei nastri magnetici è rimasta impressa la parola “piccioli” pronunciata da Giuseppe Fascella. L’ha pronunciata rivolgendosi al gemello Salvatore, considerato il cassiere dell’associazione. Risposta: “… tre ottantasei e cinque”. Gli investigatori hanno pochi dubbi: da qualche parte c’erano 386.500 euro. C’erano e forse ci sono.
Qualcuno potrebbe avere fatto sparire il denaro. I finanzieri, nei mesi scorsi, hanno scoperto un magazzino pieno di cocaina nel rione Guadagna, da sempre base operativa dei Fascella. Nella stessa zona potrebbe essere stato nascosto il denaro in contanti.
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26 Aprile 2023, 20:05